Rinnovare le relazioni industriali: la proposta di Federmeccanica

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Federmeccanica, nel corso dell’Assemblea Generale tenutasi a Reggio Emilia il 23 giugno 2017, ha presentato la nuova “Carta delle Relazioni Industriali”.

Il documento si pone in continuità con la vision adottata dalla Federazione, nel solco tracciato dal Manifesto delle Relazioni Industriali del 2014 e, soprattutto, dall’idea di “Rinnovamento” che ha portato alla firma del CCNL unitario del 26 novembre 2016.

 

La Carta prospetta una “via italiana alla partecipazione”, diversa dall’esperienza tedesca, ma altrettanto efficace nel mettere “al centro” la persona, attraverso coinvolgimento diretto, informazioni periodiche, rilevazione e comprensione dei bisogni.

Una partecipazione, insomma, capace di creare quel “valore condiviso” che, come anche descritto da autori come Porter e Kramer[1], produce effetti positivi per aziende e lavoratori, ma anche per la filiera produttiva di riferimento e per la comunità in generale.

 

La prospettiva delineata dalla trasformazione in atto nella società e nel mondo del lavoro impone proprio un approccio di questo tipo, nel quale le Parti sociali hanno la responsabilità di agevolare la transizione verso il (prossimo) futuro e di creare le condizioni per generare benefici per imprese e collaboratori.

 

In questo scenario, le azioni-chiave proposte da Federmeccanica per superare definitivamente il periodo di crisi economica e dare slancio alle imprese verso l’Industria 4.0 sono, essenzialmente, quelle delineate dall’innovativo Rinnovamento del CCNL Industria Metalmeccanica.

Spostamento del baricentro verso la contrattazione aziendale quindi, ma anche valorizzazione del welfare e della formazione come leva della competitività aziendale e motivazione dei lavoratori, nonché la costruzione di nuove relazioni industriali partecipative.

Proposte concrete, avanzate proprio per rispondere ai bisogni emergenti di imprese e lavoratori, tenendo conto dei contesti sociale, economico e legislativo.

 

In un periodo storico caratterizzato da una forte crisi della rappresentanza, Associazioni industriali e Sindacati hanno il compito di farsi carico delle nuove istanze sociali, fornendo soluzioni innovative, efficaci e sostenibili per tutti gli stakeholder.

La prospettiva che si intravede dalla Carta delle Relazioni Industriali è quella di un nuovo ruolo per i Corpi intermedi che, pur mantenendo le tradizionali attività di negoziazione, avranno l’occasione per estendere l’orizzonte delle proprie funzioni, affrontando, in maniera condivisa, tematiche attuali di rilevanza sociale, come la sicurezza, le politiche attive, la formazione, fino ad arrivare al rapporto con le Istituzioni educative e le transizioni occupazionali.

 

La sfida lanciata sull’evoluzione del ruolo dei Corpi intermedi risulta essere tra gli elementi più innovativi e dirompenti che lascia in eredità la Carta delle Relazioni Industriali.

Il primo obiettivo per le Parti sociali sarà, come più volte ribadito nel corso dell’Assemblea Generale 2017 di Federmeccanica, tradurre il dettato contrattuale in azioni concrete, assicurando la distribuzione della ricchezza laddove si produce, l’erogazione di forme di welfare in linea con i bisogni delle persone, la qualità e la fruizione del diritto soggettivo alla formazione continua, la promozione della partecipazione. Passare, insomma, dalla lettera dallo spirito del CCNL.

Si tratta di una grande sfida per le Parti, ma che dovrà essere vinta affinché venga rilanciato il sistema produttivo italiano, si creino le condizioni per lo sviluppo dell’Industria 4.0 e si dia, infine, nuovo impulso alla rappresentanza.

 

Matteo Monetti

Education and Training Federmeccanica

@MatteoMonetti

 

[1] Michael E. Porter, Mark R. Kramer (2011), “Creating Sharing Value”, Harvard Business Review

 

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