Questa è la storia dei professionisti del controllo di gestione che vogliono vedere riconosciuta la propria specificità culturale e di ruolo. Nel 2010 dieci controller decidono di passare da un gruppo immateriale nato su un network digitale (Linkedin) ad una associazione reale e “fisica”: nasce così Assocontroller.
Dopo i formali inizi, durante i primi incontri è nato l’interesse a capire cosa facesse il controller nelle varie realtà economiche e sociali. Da un questionario online al quale risposero più di 600 colleghi, fu evidente come molti di loro ambissero ad una costituente associazione che si operasse per un riconoscimento del ruolo.
Fu aperto un Osservatorio sulla figura del controller coinvolgendo 15-20 colleghi provenienti dai vari settori della economia italiana, profit e non profit. Ci furono momenti di verifica con le università milanesi che espressero un giudizio positivo sui lavori svolti. Avendo compreso che, nel 2011, non era più tempo di proporre un percorso verso un nuovo ordine, si è indagato e scoperta l’esistenza di proposte di legge in linea con la direzione intrapresa e a seguito di diversi incontri con il Prof. Berloffa si decise di sostenere una iniziativa che si concluse con successo a fine 2012, con l’approvazione della legge n. 4 del 2013 sulle professioni non regolamentate.
Tale provvedimento prevede che le associazioni riconosciute dal MISE possano rilasciare certificazioni delle professioni ai propri soci promuovendo la costituzione di organismi di certificazione, nel rispetto dei requisiti richiesti dall’accreditamento rilasciato da ACCREDIA organismo unico nazionale di accreditamento ai sensi del Regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008.
Si ebbe quindi su tali basi la opportunità di accedere ad UNI Professioni ed in tempi rapidi di aprire un tavolo tecnico sulle specifiche della professione del Controller. Dopo una ricerca di altre associazioni che partecipassero ai lavori, Controller Associati di Ancona e International Group of Controlling, associazione internazionale con base in Svizzera, aderirono alla iniziativa iscrivendosi a UNI.
I lavori, finiti nel luglio 2014, stanno procedendo verso la ratifica formale dopo un lungo standby e poi la riformulazione del documento inziale che contiene: compiti, attività, conoscenze, competenze ed abilità, in un formato tecnico UNI. La Norma dovrebbe essere approvata dalla Commissione Plenaria nelle prossime settimane. Si è proceduto nel frattempo alla definizione di un percorso di Certificazione con la società FacCertifica abilitata e riconosciuta da Accredia per la certificazione delle professioni.
Questo percorso, orientato primariamente al riconoscimento della professione, è proceduto in parallelo con la definizione di un percorso legislativo importante avviato dalla riforma Fornero e volto per la prima volta nel nostro Paese alla affermazione di un paradigma di apprendimento permanente e certificazione delle competenze, destinato a impattare prevalentemente sui lavoratori dipendenti. Abbiamo cercato, dunque, di capire se tutto ciò che si stava realizzando potesse confluire nel quadro normativo introdotto da tali riforme e come esse si coordinassero con la legge n. 4/2013.
Si è allora scoperto che esistono ‘n’ quadri regionali delle figure professionali e che si sta cercando di attuare un Quadro Nazionale, come voluto dal Decreto n. 13 del 16 gennaio 2013, in attuazione della Legge Fornero. Nel nostro caso specifico, il primo passaggio è stato verificare cosa prevedesse il Quadro Regionale degli Standard Professionali di Regione Lombardia per il profilo professionale del controller: la comparazione con quanto emerge dai lavori del tavolo tecnico UNI per la imminente Norma ha evidenziato importanti diversità, scontrandosi, in poche parole, con una visione molto datata! E’ stato però possibile intraprendere il percorso per una richiesta di aggiornamento del profilo regionale, procedura che si spera si concluderà il 29 giugno 15.
Anche a livello nazionale è stato necessario cercare un raccordo con quanto in via di predisposizione ad opera dell’ISFOL, con cui è stato possibile, grazie al supporto di CNA Professioni, fissare un incontro da cui sono emerse le grandi difficoltà nell’uniformare gli stessi profili presenti nei vari repertori regionali. Hanno comunque predisposto un database accessibile online http://professionioccupazione.isfol.it/ che evidenzia un grosso lavoro svolto e di indubbia qualità.
Ancora una volta, abbiamo voluto “toccare con mano” e abbiamo trovato due profili di controller: nel settore privato (codice ISTAT 2.5.1.2.0) e nel settore pubblico (codice ISTAT 2.5.1.1.2), ancora differenti da quanto verrà pubblicato da UNI come Norma. Occorrerà ora capire come ‘linkare’ le diverse specifiche. Per il momento ci stiamo attivando per chiedere all’interlocutore di ISFOL quale è la attuale procedura di modifica delle schede oggi presenti.
Varie considerazioni si possono trarre da questa specifica esperienza.
Il percorso di riconoscimento della professione introdotto dalla legge n. 4/2013 è a parere di chi scrive condivisibile… con il senno di poi. Abbiamo ritrovato in UNI una grande attenzione alla ricerca assoluta della condivisione da parte degli stakeholder della professione, una grande professionalità sia nel Presidente che nei funzionari nell’affrontare in modo ‘asettico’ (direi con il bisturi in mano) cosa sono le competenze, le abilità ecc… del profilo , ma anche come queste siano correlate tra loro, oltre che una apprezzabile “laicità” nel riprendere in mano una Norma già approvata a fronte di consistenti critiche (postume) su alcune parti della stessa.
Compito dei promotori di questa legge è quella di attuarla e di migliorarla con l’obiettivo ultimo di portare le professioni ex Legge 4/2013 alla stessa dignità delle professioni ordinistiche, già in parte attuato per la disponibilità di fonti di finanziamento, sebbene molta strada resti ancora da fare.
Resta aperto, ad esempio, il fronte legato alla Patente Professionale Europea (che entrerà in vigore a gennaio 2016) che per ora esclude queste professioni. Per il profilo del Controller il confronto con il contesto internazionale è essenziale e ne costituisce il DNA professionale.
Sembra quasi kafkiano, tuttavia che pur avendo lo Stato partorito (dopo una gestazione di oltre 15 anni!) una Legge (la 4 del 2013), coinvolgendo anche la Conferenza Stato Regioni, non sia stato realizzato un raccordo con le Regioni stesse ed i loro repertori. Si è anzi determinata una situazione di contrapposizione e frizione inter-istituzionale che ha visto contrapporsi in sedi informali rappresentanti delle Regioni alla legge dello Stato!
Nel caso specifico, solo la determinazione dei rappresentanti della professione del Controller (la determinazione è, d’altra parte, una delle competenze personali richieste … vedere la Norma di prossima pubblicazione, si spera …) ha fatto sì che si riuscisse a superare tali contrapposizioni, per approdare poi alla condivisione di tabelle contenenti conoscenze, competenze, abilità riferite al profilo. Pare poi kafkiano al quadrato che un ente (para)statale come ISFOL incaricato dai Ministeri preposti alla attuazione della Riforma Fornero non abbia minimamente previsto meccanismi di raccordo tra i diversi sistemi che assicurino che il giorno dopo la pubblicazione della Norma di una professione parta la procedura di inserimento o modifica di quanto già presente nei repertori pubblici!
Resta come considerazione finale ciò che giustamente mi ricorda chi ha più esperienza di me in materia di leggi e norme: “i cambiamenti hanno tempi MOLTO lunghi”.
Giorgio Cinciripini
Presidente Assocontroller
@Assocontroller