In queste ore di dolore e di vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma del centro Italia, molte sono già state le riflessioni di quanti hanno commentanto l’accaduto parlando di “prevedibilità”. Non certo quella scientifica, dal punto di vista sismologico, ma quella che deriva da un assunto semplice e che sembra essere diventato però di dominio comune solo di recente:è il comportamento dell’uomo a determinare gli effetti più o meno drammatici delle calamità naturali sulle popolazioni. A giudicare quindi dagli autorevoli commenti in circolazione sembra che sia ormai un’acquisizione quanto scrivevamo già nel 2014 osservando la letteratura internazionale sul tema: la parola “fatalità” è sempre meno adeguata ad inquadrare i disastri naturali. La parola d’ordine diventa piuttosto “prevenzione”, della quale spesso si denuncia l’insussistenza o la mancata attuazione.
Quello del prevenire resta senza alcun dubbio il principio che deve guidare scelte politiche ed economiche. Tuttavia, a poche ore dal terremoto e con il numero complessivo delle vittime che ancora cresce di ora in ora, pare difficile valutare quale tipo di interventi preventivi si potessero attuare sul costruito andato distrutto, soprattutto considerando che borghi storici tra i più colpiti come quelli di Accumuli e Amatrice sono composti per il 60% da immobili edificati prima del 1920.
Senza alcun dubbio, invece, un piano sul quale la prevenzione e la gestione delle calamità naturali possono sempre essere esercitate è quello delle relazioni industriali. A seguito infatti delle scosse di terremoto che avevano colpito l’Emilia-Romagna, ADAPT ha avviato nel 2012 un progetto internazionale di ricerca sulle conseguenze per l’occupazione e per le dinamiche del mercato del lavoro dei disastri naturali. Una linea di ricerca che prosegue oggi e che affronta quella che possiamo considerare una delle molteplici sfaccettature della grande trasformazione del lavoro in atto.
Come ADAPT ha sottolineato con il suo studio sul caso italiano, molti sono gli aspetti che gli attori del mondo del lavoro possono e devono tenere in considerazione, soprattutto neiterritori a rischio. Problemi urgenti come i cambiamenti climatici, i disastri ambientali e i disagi sociali che ne derivano sono connessi con la continua crescita della popolazione, la diminuzione delle risorse, le crisi cicliche del mercato del lavoro. La ricerca di soluzioni adeguate riguarda quindi i sistemi di welfare, la valutazione dell’impatto demografico, la sicurezza sul lavoro, la formazione, per citare solo alcuni degli ambiti di intervento. Se poi nell’auspicare una ricostruzione tempestiva il confronto col passato recente ha condotto alcuni esperti a rammentare il bisogno di rispetto dell’identità del territorio, lo stesso ragionamento è valido per quanto riguarda i sistemi produttivi locali e i sottostanti mercati del lavoro. Le relazioni industriali costituiscono una dimensione della vita collettiva e produttiva che si estende dalla prevenzione alla gestione emergenziale delle calamità, sino alla fase della ricostruzione.
Una prima pubblicazione proveniente da questa linea di ricerca era già stata presentata a Sendai City nel novembre 2013 nel corso del seminario congiunto su The Labour Market Impacts of Natural and Environmental Disaster organizzato da ADAPT e dal Japan Institute for Labour Policy and Training del Ministero del lavoro giapponese (M. Tiraboschi, N. D’Erario, D. Del Duca, M. Giovannone, S. Santagata, A. Valenti, Managing and Preventing Natural and Environmental Disasters: The Role of Industrial Relations. Some Reflections on the Italian case, Working Paper ADAPT, n. 148/2014, e la relativa traduzione in italiano sempre nei Working Paper ADAPT dal titolo Il ruolo delle relazioni industriali nella gestione delle calamità naturali e dei disastri ambientali. Riflessioni sul caso italiano). Due principali filoni di ricerca su cui si è incentrata l’analisi dei nostri ricercatori sono quello del ruolo della demografia negli andamenti della economia e del mercato del lavoro dopo un disastro (F. Sperotti, Can Demography be a Key Lever for Recovery after Natural Disasters? e Demography and the Labor Market: Two factors for preventing and reducing the effects of natural disasters) e quello relativo al ruolo dei sistemi di welfare e di relazioni industriali nella gestione ma anche nella prevenzione dei rischi (M. Tiraboschi, Managing And Preventing Natural and Environmental Disasters: The Role of Industrial Relations. Some Reflections from the Italian Case). Tali ricerche erano già state presentate a Portland al convegno Sustaining Sustainability in the Face of Increasing Risk dellaIndustry American Association e al convegno di Mexico City del 9-10 ottobre 2014 organizzato da ADAPT in collaborazione con l’Universidad Nacional Autónoma de México e la Middlesex University Business School.
Con questo progetto di ricerca continua lo sforzo di ADAPT di fornire, nel solco tracciato dal suo fondatore, elementi di innovazione nella ricerca sui temi delicati del lavoro aprendo il mondo accademico e universitario a un maggiore sforzo progettuale e interdisciplinare. Problemi urgenti come i cambiamenti climatici, i disastri ambientali e i disagi sociali che ne derivano sono connessi con la continua crescita della popolazione, la diminuzione delle risorse, le crisi cicliche del mercato del lavoro. Tutto questo rende impossibile un approccio scientifico ridotto ad una sola disciplina accademica e anche il diritto del lavoro e le relazioni industriali devono saper fornire il loro contributo ad altre discipline e alla soluzione di problemi concreti ben oltre l’ideologia novecentesca del lavoro. La grande trasformazione in atto ci spinge a superare schemi e metodi antiquati e lontani dalla realtà e andare oltre ai confini nei quali spesso i campi del sapere si chiudono in modo del tutto autoreferenziale. Spesso l’accademia tende a restringere questi confini, ma noi pensiamo che la chiave per rispondere alle grandi questioni di oggi è l’incontro tra diverse discipline, con lo sguardo rivolto aciò che è necessario per risolvere i problemi, trascendendo i confini degli approcci e delle discipline convenzionali.
Siamo coscienti che il nostro studio non può certo lenire ferite nel corpo e nell’anima. Vicini alle vittime e alle loro famiglie, abbiamo però comunque voluto offrire il nostro contributo, sperando in un processo di ricostruzione quanto più rapido e in una forte unità intorno al dramma che stiamo tutti vivendo in queste giornate.
Buona lettura
Francesco Seghezzi
Responsabile comunicazione e relazioni esterne di ADAPT
Direttore ADAPT University Press
@francescoseghez
Francesco Nespoli
ADAPT communication analyst
@FranzNespoli
Catastrofi naturali, disastri tecnologici, lavoro e welfare
a cura di M. Tiraboschi, ADAPT Labour Studies e-Book series, n. 29
Prevenzione e gestione dei disastri naturali (e ambientali): sistemi di welfare, tutele del lavoro, relazioni industriali
Michele Tiraboschi (DRI, 2014, n. 3)
Disastri naturali e mercato del lavoro: l’importanza del fattore demografico
Francesca Sperotti (DRI, 2014, n. 3)
Accordo-quadro sulla gestione dei cantieri del piano nazionale di prevenzione e contrasto al dissesto idrogeologico: un primo segnale di approccio di relazioni industriali nella prevenzione e gestione dei disastri naturali
Francesca Sperotti (Estratto da Diritto delle Relazioni Industriali, n. 3/2015)
Il ruolo delle relazioni industriali nella gestione delle calamità naturali e dei disastri ambientali. Riflessioni sul caso italiano
Working Paper ADAPT, n. 148/2014
Modena: dopo il terremoto l’alluvione. L’impatto delle calamità naturali sul sistema produttivo e sul lavoro
a cura di M. Giovannone, E. Grazioli, S. Spattini (in collaborazione con la Gazzetta di Modena), Bollettino Speciale ADAPT n. 5/2014
Senigallia: l’impatto della alluvione sul sistema produttivo e sul lavoro
a cura di F. Pasquini (in collaborazione con Istao), Bollettino Speciale ADAPT n. 15/2014
Desastres naturales y ambientales: impacto sobre empresas y trabajadores
(en colaboración con Alfredo Sánchez-Castañeda), Boletín Especial ADAPT n. 1/2014
Labour Market and Employment Conditions in the Event of Natural (and Environmental) Disasters
ADAPT Special Bulletin, No. 2/2014