La Commissione lavoro della Camera ha deciso di abrogare gli articoli 48, 49 e 50 del Jobs Act, eliminando i voucher, i buoni lavoro utilizzati per remunerare prestazioni lavorative occasionali. Se il governo tradurrà l’emendamento in decreto, si eviterà il referendum del 28 maggio, voluto dalla Cgil che chiedeva la cancellazione dei ticket e visto con preoccupazione dal Partito democratico. Emanuele Massagli, presidente di Adapt, definisce questa decisione «puramente politica»: «È una mossa sbagliatissima, che non si pone in alcun modo un problema tecnico. È legata alla paura per il referendum e molto probabilmente si tratta di un tatticismo in vista delle primarie».
Lavoro nero. I primi a patirne le conseguenze, secondo Massagli, «saranno i lavoratori che utilizzano i voucher perché ora si trovano senza l’unica forma regolare che consentiva loro di essere pagati per lavori saltuari. La legge può abrogare uno strumento, ma non la realtà. E dato che i lavori occasionali esistono, è un dato di fatto, ora la sola alternativa che rimane è il lavoro in nero. Per così poche ore lavorative e uno stipendio così esiguo, nessuno attiverebbe, per esempio, un lavoro part time, che costa di più solo per consulente del lavoro»…
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