Che cosa cambierà in meglio per i professionisti con l’equo compenso

Il riconoscimento formale dell’equo compenso delle prestazioni professionali con un emendamento al decreto fiscale rappresenta un tassello fondamentale di quello Statuto dei Lavori tanto auspicato da Marco Biagi nel presupposto che tutti i lavori, tanto dipendenti quanto indipendenti, meritassero un sistema di fondamentali tutele.

Non si tratta solo della applicazione dell’art. 36 della Costituzione ma della concreta constatazione che la libera concorrenza non può mai condurre a svilire il lavoro, qualunque lavoro, al punto da pretenderne la gratuità o comunque una mercede inferiore ad una ragionevole soglia. E ciò non solo per tutelare il prestatore ma anche per garantire ai consumatori la qualità dei servizi offerti.

Per questa ragione la corrente di pensiero prevalente ha voluto una disposizione applicabile a tutti i committenti, pubblici e privati, come a tutti i professionisti ordinistici e non regolati. Sono invece state sconfitte le posizioni di coloro che volevano vincolare solo le pubbliche amministrazioni o taluni contraenti ritenuti più forti come le banche e le assicurazioni…

 

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