Il ritorno all’abuso della cassa integrazione anche nei casi di chiusura dell’azienda è incoerente con la logica del reddito di cittadinanza. Si spiega solo come un messaggio politico di drastica inversione rispetto al percorso concordato tra Italia e UE.
L’incongruenza tra Cig in deroga e “reddito di cittadinanza”
Se c’è una possibilità di trovare i soldi per far partire qualche cosa che assomigli al progetto di “reddito di cittadinanza”, è che esso assorba ogni altra forma di assistenza: questo, del resto, hanno sempre predicato tutti i grandi teorici del “reddito di base” universale, da James Meade a Philip Van Parijs. Ora, invece, il governo M5s-Lega per un verso non accenna neppure a tagliare qualche fronda nella giungla delle forme di assistenza già in atto (non una parola sul loro assorbimento nel nuovo sussidio), ma addirittura ne riesuma una che negli anni recenti era stata soppressa: la cassa integrazione guadagni per i dipendenti delle imprese che chiudono…
Continua a leggere su lavoce.info