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Bollettino ADAPT 2 marzo 2020, n. 9
I recenti rinnovi dei CCNL cemento, laterizi e lapidei hanno introdotto innovazioni significative nelle relazioni industriali e contrattuali dei tre settori. In un’ottica di cooperazione e di crescente implementazione dei rispettivi accordi, le parti hanno infatti concordato sull’opportunità di costruire un sistema bilaterale unico di relazioni industriali attraverso la creazione di un “Gruppo di lavoro sulla bilateralità”. Quest’ultimo, a sua volta, dovrà presentare alle parti medesime un progetto riguardante la costituzione di un organismo paritetico denominato “Comitato Bilaterale dei Materiali da Costruzione” (CBMC) che andrà a sostituire il precedente Comitato Paritetico Nazionale (CPN).
Le disposizioni contrattuali prevedono che il “Gruppo di lavoro sulla bilateralità” debba essere composto da sei rappresentanti delle OO.SS. e da sei rappresentanti delle rispettive associazioni di categoria per ciascun settore. Il progetto dovrà essere elaborato dai tre settori congiuntamente e dovrà contenere indicazioni riguardanti non solo gli aspetti costitutivi e organizzativi del Comitato, ma anche le materie di sua specifica competenza.
A titolo esemplificativo, nei rispettivi contratti si fa riferimento a temi differenti e trasversali che spaziano dalla sicurezza sul lavoro al welfare integrativo/generativo, passando per la formazione professionale e gli andamenti occupazionali nel settore fino ad arrivare al monitoraggio dell’evoluzione tecnologica e allo sviluppo sostenibile.
Al momento della costituzione, il CBMC sarà anch’esso composto da sei rappresentanti delle OO.SS. e da sei rappresentanti delle associazioni di categoria per ciascun settore produttivo. Il Comitato si riunirà due volte l’anno in via ordinaria e ogniqualvolta lo riterrà necessario su richiesta di una delle due componenti. Al fine di attuare il proprio programma dei lavori, il Comitato potrà avvalersi di dati forniti dalle parti stipulanti o provenienti da istituzioni o enti pubblici o da organismi specializzati, potendo esprimere indirizzi e orientamenti sulle relative materie.
Gli accordi prevedono poi la possibilità che alle riunioni del CBMC partecipino tecnici esterni scelti in via preventiva dalle parti stipulanti sulla base della specifica materia oggetto di interesse. In caso di problematiche relative alla costituzione o al funzionamento del CBMC, le parti potranno intervenire per individuare le possibili soluzioni. Inoltre le parti potranno esprimere delle valutazioni autonome sulle iniziative di politica legislativa e regolamentare riguardanti il mercato del lavoro.
In conclusione, la costituzione del CBMC rappresenta l’espressione della volontà delle parti stipulanti di dar vita a un meccanismo nuovo in grado di creare un legame tra settori affini ma comunque regolati da CCNL differenti. Si tratta di uno sviluppo significativo che va nella direzione di promuovere un maggior coordinamento delle relazioni industriali e della bilateralità in diversi settori e che, auspicabilmente, potrà essere esteso o replicato ad altre e in altre categorie se è vero che i confini settoriali della nostra economia, nel prossimo futuro, tenderanno sempre di più a sfumare.
Scuola di dottorato in apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
Università degli Studi di Siena