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Bollettino ADAPT 26 ottobre 2020, n. 39
Si è tenuta lo scorso 20 ottobre, in modalità telematica, l’Assemblea annuale dell’ANCE – Associazione nazionale costruttori edili – dal titolo “Ri-generazione Italia”. I lavori si sono aperti con le parole del presidente Gabriele Buia che ha ribadito quanto sia importante, in un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo, non perdere di vista l’obiettivo: ri-partire in sicurezza.
La pandemia ha sicuramente cambiato e modificato le esigenze sociali del vivere urbano e, mai come oggi, in tutta Europa, le città sono in evidente difficoltà. Occorre rispondere all’emergenza in corso e capire quale modello adottare per affrontare le nuove sfide del vivere e dell’abitare nella società attuale. A tal fine, sottolinea il presidente, bisogna sciogliere i nodi in cui è imbrigliato il nostro sistema, proporre un cambio di paradigma e garantire un futuro solido per le imprese del settore attraverso una catena decisionale chiara. Solo una normazione precisa, aggiornata, puntuale, priva di rimandi e articoli incompleti potrà rappresentare il punto di partenza per accelerare la ripresa del settore e del Paese tutto. Servono procedure più veloci, un maggiore coordinamento e un’adeguata formazione per i lavoratori, soprattutto se si vuole aumentare lo smart working fino al 75% nella PA.
Il presidente ha poi rilevato la necessità di rovesciare completamente la prospettiva, passando dal reddito da sussidio al reddito da lavoro, in particolar modo se l’obiettivo è investire in maniera proficua le risorse europee derivanti dal Recovery fund o, meglio, da Next generation Eu. Le risorse del Recovery Fund dovranno infatti finanziare la ri-nascita di infrastrutture, città e territori in chiave di sviluppo sostenibile, favorendo la ri-generazione di un Paese che necessita di edifici meno energivori e più all’avanguardia. Servono maggiori investimenti anche per i lavori di manutenzione e di messa in sicurezza per i territori a rischio idrogeologico e per le scuole, emergenze nazionali più volte trascurate per cui sono necessari progetti di qualità e risorse certe.
È però inutile pensare ad un modello avveniristico se le città sono ancora regolate da norme vetuste, concepite per rispondere ai fabbisogni di un’altra epoca storica, ormai superata. Pertanto, ciò che serve è una nuova visione di insieme, un progetto di città che sia in grado di tenere in considerazione le esigenze dell’intera collettività, lavorando per eliminare il degrado urbano e per ridare bellezza e vivibilità ai centri urbani. In quest’ottica si inserisce la misura del Superbonus110%, prevista dal DL rilancio per favorire la messa in sicurezza e la riqualificazione energetica degli edifici, che costituisce uno dei segnali positivi per la ripresa, in grado di produrre investimenti per 6 miliardi di euro per un effetto complessivo di 21 miliardi sull’economia.
Un ulteriore aspetto che occorre valorizzare e su cui bisogna investire riguarda le competenze necessarie per il settore: non si può rimanere fermi a modelli organizzativi del passato, ciascun cantiere è differente dall’altra e ogni opera può rappresentare un laboratorio di sperimentazione e di sinergie per lo sviluppo di competenze e professionalità.
Piattaforma digitale e Digital innovation hub sono due tra gli strumenti utili per ripensare il lavoro alla luce delle innovazioni tecnologiche che interesseranno il settore e a cui sarà necessario adattare la logica e le caratteristiche proprie del cantiere. Ri-generare significa anche questo: offrire nuove prospettive di impiego ai giovani che si allontanano sempre di più dall’industria edile e dal Paese, in particolare dal Mezzogiorno.
Bisognerà lavorare in sinergia con le istituzioni, le forze sociali, gli operatori del settore e la società civile, permettendo ai giovani di conoscere le potenzialità dell’edilizia, favorendo il ricambio generazionale in un settore già messo a dura prova da una grave crisi economica. Bisogna promuovere percorsi all’insegna della professionalità e occorre vigilare affinché il mercato non sia invaso da speculatori e improvvisatori.
Tante le tematiche affrontate e diversi gli spunti di riflessione emersi nel corso di un’assemblea che ha visto anche la partecipazione dei ministri Stefano Patuanelli, Fabiana Dadone e Paola De Micheli. Il ministro dello Sviluppo economico ha ribadito l’impegno del Governo ad ascoltare le imprese, rassicurando sulla proroga del superbonus 110% oltre il 2021 grazie ai fondi Ue. La ministra della Pubblica amministrazione è invece intervenuta per assicurare una maggiore flessibilità degli orari e la qualità del servizio della PA, mentre la ministra delle Infrastrutture ha annunciato la convocazione di un tavolo sul subappalto e di un tavolo sulla rigenerazione urbana.
Ripensare gli spazi in funzione delle mutate esigenze lavorative, progettare nuovi ambienti di lavoro e investire per realizzare opere infrastrutturali adeguate in linea con le esigenze attuali: sono questi gli obiettivi prioritari da raggiungere nel prossimo futuro e su cui occorre lavorare sin da ora per garantire la ripresa di un settore importante per l’economia nazionale ed europea, tanto da essere definito “un asse fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, non solo ambientale, ma anche economica e sociale” dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen.
Scuola di dottorato in apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
Università degli Studi di Siena