(Phastidio.net, 14 luglio 2021)
Nell’ultimo Rapporto annuale Inps è presente un riferimento ad un’analisi di equità attuariale, relativa al coefficiente di trasformazione, cioè quel numero che mette in connessione il montante contributivo con l’assegno pensionistico. Oggi, il coefficiente di trasformazione è “unico”, nel senso che dipende unicamente dall’età al momento dell’uscita dal lavoro, traguardato ad una speranza di vita indifferenziata. Ma da quali altri parametri dovrebbe essere condizionato, questo coefficiente?
Nel rapporto Inps si richiama uno studio di Simone Ghislandi e Benedetta Scotti, dell’Università Bocconi, pubblicato lo scorso ottobre sul sito lavoce.info e basato sui dati del Rapporto dello scorso anno. Tale studio si focalizza sulle disparità socio-economiche relative alla speranza di vita e sulle determinanti della sua dispersione. Detto in parole povere, guardare solo alla media della speranza di vita e non anche alla sua variabilità è poco utile ai fini di elaborazione di una politica previdenziale…
Continua a leggere su Phastidio.net