Servizio civile: un canale concreto per non sprecare Garanzia Giovani

Il lancio della piattaforma telematica garanziagiov.gov, avvenuto lo scorso 1° maggio, ha segnato l’avvio formale della Garanzia Giovani. Il piano, realizzato su attuazione della Raccomandazione europea del 22 aprile 2013, ha l’obiettivo di rafforzare l’occupabilità dei giovani europei ed in particolare di riattivare i Neet, quei ragazzi che non studiano e non lavorano. Per raggiungere questi obiettivi, sono state individuate diverse linee d’azione, tra queste il servizio civile.
 
Il servizio civile, istituito con legge n. 64 del 6 marzo 2001, come alternativa alla leva obbligatoria e all’obiezione di coscienza, acquista oggi una veste nuova: diventa un’opportunità per i giovani NEET di sperimentare una prima esperienza lavorativa o inserirsi all’interno di un percorso professionale. Secondo l’art. 1 della sopra menzionata legge, l’obiettivo del servizio civile è proprio quello di concorrere alla difesa della Patria con mezzi ed attività non armati. Di recente, il Premier Matteo Renzi, nell’ambito delle annunciate linee di riforma del Terzo Settore, ha definito il servizio civile come un esercito di giovani senza divisa. Oggi, inserito nell’ambito della Garanzia Giovani, la funzione del servizio civile si espande, diventando strumento di duplice valenza: per il giovane come mezzo di inclusione sociale, formazione professionale e inserimento lavorativo (tramite anche il riconoscimento delle competenze acquisite), e per il Paese, come contributo al suo sviluppo e alla sua valorizzazione.
 
Questo è tanto più vero con specifico riferimento alla necessità di proteggere l’ambiente e ripristinare l’ecosistema del nostro Paese. La legge, infatti, assegna al servizio civile il compito di “partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale, anche sotto l’aspetto dell’agricoltura in zona di montagna, forestale storico-artistico, culturale e della protezione civile” (art.1 punto d). Tramite il servizio civile della Garanzia Giovani, i giovani disoccupati del nostro Paese possono non solo disporre di un trampolino di lancio verso il mercato del lavoro, ma anche dare il proprio contributo nell’ambito della prevenzione, della gestione delle emergenze e delle azioni di recupero e ripresa relative ai problemi ambientali che rappresentano oggi una vera e propria emergenza nazionale.
 
L’attualità e la rilevanza del tema è stata ribadita proprio in questi giorni con l’avviamento di una task force da parte del Governo per contrastare il dissesto idrogeologico che, secondo i dati pubblicati da Palazzo Chigi, colpisce oggi circa l’82% dei Comuni italiani. Si pensi, quindi, all’importanza del contributo che potrebbe essere fornito dai giovani volontari del servizio civile nella Protezione Civile e nelle organizzazioni ad essa legate, quali ad esempio Vigili del Fuoco, Croce Rossa, Guardia Costiera e Forestale.
 
Simili esperienze sono già state realizzate in passato, sia nell’ambito della prevenzione che nelle fasi successive all’emergenza. Ne sono un esempio i progetti “La Riduzione del Rischio Sismico e Vulcanico in Italia” e “Gestione dei flussi informativi tecnici per gli eventi idrogeologici nell’ambito del sistema nazionale di protezione civile” realizzati dalla Protezione Civile nel 2013, con l’obiettivo di fornire le competenze legate alla prevenzione del rischio e alla gestione delle emergenze, o quelli promossi dai Vigili del Fuoco, dalla Croce Rossa e dall’Ente Nazionale Salvaguardia Ambientale (E.N.S.A) prevedendo prevalentemente attività di tipo amministrativo o legate all’assistenza di anziani e di persone in difficoltà. Progetti che hanno condotto a risultati importanti e che potrebbero essere comunque incrementati di numero e migliorati nella qualità e nella specializzazione, così da rendere i volontari realmente attivi nella protezione e nella salvaguardia dell’ambiente. Proprio perché si parla di un esercito senza divisa, la possibilità di aderire al servizio civile nel piano Garanzia per i Giovani potrebbe essere aperta anche ad Enti che fino ad oggi non hanno avuto la possibilità di realizzare progetti di questo tipo, ma comunque attivi nelle azioni di salvaguardia ambientale e gestione delle emergenze. Si pensi ad esempio all’Associazione Nazionale Alpini (ANA), iscritta all’albo nazionale della protezione civile, il cui Presidente nazionale, si è dichiarato favorevole all’attivazione di un servizio civile volto alla conoscenza delle procedure di prevenzione di incendi e di salvaguardia dell’ambiente montano.
Oltre ai progetti nell’ambito della prevenzione, attività di servizio civile sono anche state realizzate nell’ambito della gestione delle emergenze e della ripresa. Nel 2013, ad esempio, sono stati emanati dei bandi speciali per la selezione di volontari che contribuissero al recupero delle aree colpite dal sisma del 2012 nelle regioni Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Ugualmente venne fatto nel 2009, a favore di progetti di recupero nelle aree colpite dal sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009, ma anche nel momento delle stessa emergenza. In questa occasione vennero infatti richiamati sull’area del disastro tutti i volontari che svolgevano il proprio servizio civile presso la protezione civile e alcuni dei corpi ad essa legati, tra cui ANPAS – Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Legambiente, Croce Rossa Italiana, A.V.I.S. – Associazione Volontari Italiani del Sangue e Caritas. Nella stessa occasione, inoltre, l’attuale capo della direzione nazionale del servizio civile, Leonzio Borea, conferì la possibilità di sospendere i progetti in atto nell’area colpita e circostante ed indirizzare tutti i volontari nelle azioni di soccorso. Invito rappresentativo, quindi, della necessità di volontari e personale in situazioni d’emergenza, nonché della possibilità concreta dell’impiego di giovani del servizio civile nelle stesse attività.
A completare l’insieme delle iniziative all’interno delle Linee Guida di Riforma del Terzo Settore è prevista la possibilità di trascorrere una periodo del servizio civile all’estero. L’unione delle due esperienze – servizio civile nazionale e internazionale – potrebbe rappresentare non solo un importante momento formativo dei ragazzi anche un momento di scambio di buone prassi tra diversi Paesi nell’ambito della gestione delle emergenze.
 
Il 16 giugno è stato pubblicato l’avviso nazionale rivolto agli enti per il servizio civile nell’ambito del programma Garanzia Giovani. Sono state coinvolte solo alcune Regioni: si tratta di Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria, ma nulla osta a che anche le altre Regioni finanzino nell’ambito dei propri sistemi specifiche misure connesse al servizio civile. I piani presentati dovranno in particolar modo essere rivolti ad un numero limitato di volontari (4 – 6) e con una bassa scolarizzazione, momentaneamente non coinvolti in un percorso educativo o professionale. Inoltre la priorità è assegnata a quei progetti che, come precedentemente detto, prevedano l’acquisizione di conoscenze in materie diversa ma anche in un determinato profilo professionale.
 
Le premesse per rendere il servizio civile un tassello della Garanzia Giovani sono state poste. L’esito dipenderà solo dalla volontà degli attori coinvolti di partecipare al raggiungimento obiettivi prestabiliti. Le esperienze passate testimoniano non solo la fattibilità di questa possibilità, ma anche i vantaggi che ne potrebbero derivare. Non resta altro che aspettare la scadenza della presentazione dei primi progetti di servizio civile nazionale di “Garanzia per i Giovani”, attualmente fissata al 31 luglio, con la speranza che i progetti approvati rappresentino delle concrete opportunità non solo per i giovani, ma anche e soprattutto per il Paese stesso.
 

Servizio Civile e Garanzia Giovani

Cosa è Un’esperienza di partecipazione sociale, di cittadinanza attiva e volontariato in diversi ambiti lavorativi per partecipare alla salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione e per contribuire alla formazione civica, sociale, culturale e professionale.È la possibilità di contribuire al bene di ognuno, di tutti e della Nazione.
A chi è rivolto Giovani tra i 18 e i 28 anni (28 anni e 364 giorni) di età.
Chi può presentare un progetto Tutti i soggetti pubblici e privati accreditati presso l’Albo nazionale, gli Albi regionali e delle Province autonome del Servizio Civile Nazionale.
Settori di attività Assistenza alle persone, protezione civile, ambiente, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale.
Dove si svolge Può essere svolto in Italia, a livello nazionale, regionale, provinciale o comunale o all’estero.
Quanto dura Ha una durata massima di 12 mesi e prevede un impegno settimanale variabile tra le 24 e le 35 ore, per un totale annuo non inferiore alle 1400 ore complessive.
Retribuzione 433,80 € mensili netti.Per permanenze all’estero sono previsti 15 € giornalieri aggiuntivi.
Cosa è Servizio Civile in Garanzia Giovani È uno strumento di acquisizione di conoscenze in materie diverse quali la leadership, lavorare in team, brainstorming, ecc. ed eventualmente fornire elementi legati alle conoscenze di un determinato profilo professionale o all’autoimprenditorialità.
Documentazione normativa Legge n. 64 del 6 marzo 2001: istituzione Servizio Civile Nazionale.Piano di attuazione italiano della Garanzia per i Giovani.
Link utili www.serviziocivile.gov.it

Tabella di sintesi elaborata sulla base delle informazioni presenti su www.garanziagovani.gov.it e dall’Avviso agli enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per gli anni 2014 – 2015 e dei progetti di servizio civile nazionale per il programma “Garanzia giovani” (16/06/2014)

 

Flavia Presti

ADAPT Junior Fellow

@flaviet

 
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