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Bollettino ADAPT 18 settembre 2023, n. 31
La possibilità di vedere e lo stato di salute degli occhi rappresentano un aspetto molto importante nella vita di ciascuno: tali fattori possono incedere, ad esempio, sui risultati scolastici e sulle prospettive di carriera, così come sulla capacità di produrre e di svolgere al meglio una mansione all’interno dei contesti lavorativi. Se è dunque fondamentale che coloro che soffrono di disturbi alla vista abbiano accesso a servizi che possano consentire loro di partecipare pienamente alla società, è altrettanto importante prevenire, quando possibile, l’insorgere di queste problematiche.
L’ILO attribuisce da sempre grande importanza alla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori. In particolar modo, con la Dichiarazione del 2022 sui principi e i diritti fondamentali nel lavoro viene sancito che ogni lavoratore ha diritto ad un ambiente di lavoro sano e sicuro. La realizzazione di questo diritto richiede la partecipazione attiva di governi, datori di lavoro e lavoratori attraverso un sistema di diritti, responsabilità e doveri definiti, nonché attraverso il dialogo sociale e la cooperazione.
Con particolare riferimento alla tutela della salute visiva è stato recentemente pubblicato dall’ILO un utile report in collaborazione con l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (IAPB) dal titolo “Eye health and the world of work” che richiama l’attenzione sulla salute della vista come parte integrante della sicurezza sul lavoro ed ha l’obiettivo di fornire raccomandazioni ai governi, ai datori di lavoro, ai lavoratori e ai loro rappresentanti per identificare ed eliminare i rischi sul posto di lavoro che possono avere un impatto sulla salute degli occhi, cercando così di promuovere un ambiente di lavoro sicuro.
Al fine di aumentare la consapevolezza rispetto all’entità dell’onere della perdita della vista per i lavoratori, le imprese e l’economia in generale, il report in questione fornisce innanzitutto alcuni dati a livello globale. Nel 2020, tra la popolazione in età lavorativa, circa 143 milioni di persone soffrivano di disturbi visivi moderati e gravi e circa 18 milioni di persone erano cieche. Si stima inoltre che, a livello globale, circa 13 milioni di persone in età lavorativa soffrano di disturbi della vista di origine professionale. Le donne sono più colpite degli uomini e il numero di persone affette da tali disturbi aumenta notevolmente con l’età: dato da tenere particolarmente in considerazione alla luce del notevole invecchiamento demografico al quale stiamo assistendo in Europa. Gli studiosi, infine, sottolineano che in assenza di investimenti significativi in azioni di prevenzione si prevede che questi numeri aumentino, soprattutto nei Paesi a basso e medio reddito.
Per ridurre i rischi legati a queste patologie sono necessarie solide misure in materia di salute e sicurezza. Un programma di SSL efficace, anche in base a quanto previsto dalle Convenzioni ILO in materia, deve mirare a tre obiettivi: ridurre i rischi per la vista nel luogo di lavoro; garantire l’accesso ai servizi di assistenza oculistica; promuovere una buona salute degli occhi per tutti i lavoratori durante la loro vita lavorativa. In particolare, il report dispone che tali programmi debbano comprendere disposizioni che identifichino e valutino i rischi per la salute degli occhi, un piano di controllo, una comunicazione efficace dei rischi, un processo di formazione e approvvigionamento adeguato e processi di monitoraggio, ispezione e segnalazione degli incidenti per garantire un miglioramento continuo. Devono inoltre essere previste chiare linee di responsabilità e partecipazione dei lavoratori. Oltre a Prevenire l’esposizione ai pericoli specifici di ciascun luogo di lavoro utilizzando il sistema dei controlli, è necessario anche proteggere la salute attuale degli occhi dei lavoratori, includendo oltretutto la perdita della vista naturale dei lavoratori, compresa la perdita della vista legata all’età, nella valutazione dei rischi. Si ritiene che la prevenzione primaria, combinata con interventi medici, possa prevenire la stragrande maggioranza dei traumi e delle malattie della vista causati da esposizioni pericolose sul luogo di lavoro.
L’ILO e l’IAPB sottolineano poi che per promuovere una buona salute degli occhi dei lavoratori durante tutta la loro vita lavorativa, è necessario garantire una forte collaborazione con gli attori della salute pubblica. Secondo questo tipo di approccio, le organizzazioni governative, i datori di lavoro, i lavoratori, la parti sociali etc. dovrebbero cooperare per la promozione della salute degli occhi. Questa collaborazione dovrebbe avvenire a livello nazionale, subnazionale e di singola impresa, come previsto dalla Convenzione n. 187 e dalla Convenzione sui Servizi Sanitari Occupazionali del 1985 (n. 161) e ulteriormente specificato nella Guida all’azione per la cura degli occhi nei sistemi sanitari dell’OMS. Solo un approccio collettivo e proattivo può, infatti, realizzare un cambiamento di paradigma per la salute degli occhi sul posto di lavoro, riducendo ed eliminando i disturbi e i casi di perdita della vista legati allo svolgimento della prestazione lavorativa. Il coinvolgimento degli attori del mondo del lavoro risulta necessario per la predisposizione di interventi quali campagne di promozione della salute che identifichino i settori a più alto rischio; screening della vista nei luoghi di lavoro; prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali; informazione e formazione dei lavoratori.
Infine, il report evidenzia come il miglioramento dei livelli di salute visiva non solo aumenti il benessere dei singoli lavoratori ma contribuisca anche alla giustizia sociale in generale, soprattutto se si considera la mancanza di opportunità di lavoro disponibili per le persone con disabilità visive. Sostenere la salute degli occhi dei lavoratori comporta, oltretutto, numerosi vantaggi per i governi e i datori di lavoro, tra cui una maggiore sicurezza e una maggiore produttività. D’altro canto, l’incapacità di affrontare il problema della salute degli occhi dei lavoratori può comportare oneri economici per tutti, poiché si stima che la perdita annuale di produttività globale dovuta a disturbi della vista sia di almeno 411 miliardi di dollari a parità di potere d’acquisto. Per evitare tali conseguenze sarà dunque necessario rivedere i piani per la salute e sicurezza alla luce delle indicazioni fornite dal report, tenendo sempre a mente che un vero cambiamento potrà essere realizzato solo grazie alla collaborazione sinergica tra tutti gli attori coinvolti.
Silvia Caneve
ADAPT Junior Fellow