Perché questa passione per le relazioni industriali? Curiosità e ammirazione per “A metà strada”, il primo romanzo di Silvio Moretti

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Bollettino ADAPT 10 giugno 2024, n. 23
 
Chi scrive coltiva da sempre una smodata passione per quel meraviglioso spaccato delle relazioni umane che sono le relazioni industriali. Questo anche per il fascino di un “diritto vivente” di cui sono protagonisti attori in carne e ossa che, già da giovani studenti, abbiamo sentito a noi molto vicini e decisamente molto meno astratti rispetto alla figura mitica e idealizzata del Legislatore.
 
Personalità sovente di grande spessore professionale e umano, come tratteggiato nella galleria realizzata per ADAPT da Giuliano Cazzola e come abbiamo potuto documentare rispetto a figure che sono state di grande importanza nella crescita di ADAPT e delle persone che la compongono. Persone che non ci sono più, che abbiamo avuto il piacere di incontrare in questo entusiasmante percorso e che, come il protagonista del romanzo di Silvio, ci seguono ancora oggi.
 
Il riferimento è all’indimenticato Giorgio Usai (che abbiamo ricordato con una pubblicazione dedicata); a Pasquale Inglisano, che ci ha donato il suo archivio, ora consultabile presso la nostra sede romana; a Jole Vernola, a Pietro Merli Brandini, il prof. Mario Grandi, Patrizia Ferri e Andrea Piscitelli, solo per citare alcuni tra coloro che ci hanno arricchito con il racconto della propria esperienza.
 
Si tratta di personalità che diventano di grande fascino quando coltivano passioni forti.
 
È il caso di Silvio Moretti che, nei giorni scorsi, ha contribuito alla firma del rinnovo del contratto collettivo della ristorazione e dei pubblici esercizi. Un contratto importante, firmato in un momento tutt’altro che semplice, che migliora le condizioni di lavoro per oltre un milione di lavoratori e 300mila imprese. L’ultimo negoziato seguito da Silvio, come lui stesso ha annunciato, dopo più di 34 anni di rinnovi.
 
Molte persone si riconoscono solo nel proprio lavoro, senza il quale appaiono persone perse, vuote. Il loro valore, in altre parole, sembra derivare esclusivamente dai risultati conseguiti sul lavoro. Quanta aria fresca si respira, invece, quando si incontrano persone che hanno interessi e passioni che vanno oltre quanto devono svolgere contrattualmente! È decisamente il caso di Silvio, che ha sempre coltivato grandi progetti. Prima con la costruzione di un documentatissimo sito internet dedicato ad Achille Campanile (https://www.campanile.it/) e ora con un romanzo che, dalla presentazione pubblica fatta qualche settimana fa (che si può vedere qui: https://www.youtube.com/watch?v=AovZDMGJkLY) solleva molte aspettative, ammirazione e curiosità.
 
Il tema è tutt’altro che semplice: il rapporto tra padre e figlio. È la storia di un papà prematuramente scomparso che continua a seguire la vita del figlio, caratterizzata da fatiche, decisioni, amori. Una riflessione sulla forza dei legami e sulle relazioni, seppure in questo caso non certo “industriali”, ma affettive.
 
Una lettura che consigliamo a tutti, tanto più ora che si avvicina l’agognato periodo delle ferie, durante il quale c’è più tempo per rifiatare e cogliere tutte le occasioni possibili per riflettere sul senso della nostra vita (e, quindi, anche del nostro lavoro).
 
Ad maiora, Silvio!
 
Emmanuele Massagli
Presidente di Fondazione Ezio Tarantelli – ADAPT Senior Fellow
@EMassagli
 
Michele Tiraboschi

Università di Modena e Reggio Emilia

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Perché questa passione per le relazioni industriali? Curiosità e ammirazione per “A metà strada”, il primo romanzo di Silvio Moretti