Lavoro, si potranno regalare le ferie ai colleghi in difficoltà

Contratto di ricollocazione, possibilità di regalare alcuni giorni delle proprie ferie ai colleghi in difficoltà, potenziamento degli accordi di solidarietà, stretta sulle dimissioni in bianco: non sono poche le novità approvate ieri dalla commissione Lavoro del Senato che sta esaminando la delega al governo sul cosiddetto Jobs act.
 
Resta però ancora da sciogliere il nodo più complicato, quello relativo allo Statuto dei lavoratori e alle modifiche all’articolo 18 sui licenziamenti senza giusta causa. Su questo punto i dissensi tra il Pd e le forze moderate della maggioranza restano per il momento intatti e il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, è ancora alla disperata ricerca di un compromesso da tradurre in un emendamento. I centristi della coalizione (Ncd, Sc, Udc, PpI e Svp) sono determinati a non mollare sulla richiesta di lasciare le tutela del reintegro solo per i licenziamenti discriminatori e chiedono quindi che l’attuale testo della delega sia modificato: altrimenti non lo voteranno, è la minaccia.
Il Pd, dal canto suo, insiste nel concedere al massimo una moratoria di tre anni nell’applicazione dell’articolo 18 per tutti i neoassunti (con l’introduzione del contratto a tutele crescenti). Martedì la commissione Lavoro tornerà a riunirsi. Nel frattempo ieri per tentare di districare la matassa, Renzi ha avuto una lunga riunione con Poletti e il responsabile economico del Pd, Filippo Taddei. Non si esclude nei prossimi giorni una riunione governo-maggioranza.
 
Tra le novità approvate ieri c’è l’introduzione anche nel nostro ordinamento delle cosiddette ferie solidali. In pratica i lavoratori potranno cedere gratuitamente i giorni di riposo «aggiuntivi» (eccedenti il tetto minimo fissato per legge) a colleghi che hanno un figlio minore che «necessita di presenza fisica e cure costanti per le particolari condizioni di salute». L’emendamento è stato presentato dalla senatrice della Lega Nord Emanuela Munerato.
 
Via libera anche alla proposta del senatore Pietro Ichino (Sc) sul contratto di ricollocazione, uno strumento già introdotto sperimentalmente con la legge di Stabilità 2014 (con una dote di 50 milioni di euro in tre anni) e in via di utilizzazione nella Regione Lazio per gli esuberi della nuova Alitalia. Si tratta di un contratto trilaterale tra lavoratore disoccupato, centri per l’impiego e agenzia per il lavoro privata scelta dallo stesso lavoratore: a fronte di una effettiva ricollocazione del lavoratore per «un periodo congruo», l’agenzia riceverà un compenso che varia a seconda del profilo del lavoratore (più è difficile da ricollocare, maggiore sarà il bonus). Se il lavoratore si rifiuta di seguire i corsi proposti dal tutor o di accettare il lavoro proposto perde una parte del sussidio.
 
Novità anche per i contratti di solidarietà: sarà più semplice l’applicazione di quelli “espansivi”, ovvero finalizzati a nuova occupazione. «Si dà l’opportunità alle imprese di introdurre energie nuove anche in regime di contratto di solidarietà » spiega il sottosegretario Teresa Bellanova. Lo stesso emendamento (proposto dal governo) estende anche l’ambito di applicazione dei contratti di solidarietà alle imprese attualmente escluse.
 
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