C. Damiano: «No all'abolizione dell'art.18. Nel Pd ci sarà un chiarimento»

Fa quadrato contro la cancellazione  dell’articolo 18, pur  aprendo alla sospensione temporanea  della reintegra per favorire  nuove assunzioni. Sollecita  un chiarimento interno al  Pd affinché si faccia chiarezza  una volta per tutte sul contratto  a tutele crescenti. Il presidente  della commissione Lavoro  della Camera, Cesare Damiano  già ministro del Lavoro  nel governo Prodi, con un passato  di sindacalista Fiom della  minoranza riformista lancia   il guanto di sfida al premier sul  tema dei licenziamenti, in vista  della direzione del Pd.
 
Onorevole Damiano, Renzi  guardando all’Europa intende  cancellare l’articolo 18.  Non sembrano esserci grandi  spazi di manovra.
 
L’idea che sembra avere  Renzi di cancellare l’articolo  18 non coincide con la mia. Alla  direzione del Pd che sarà  convocata a fine mese dovrà  essere chiarita qual è la posizione  del partito, ritengo sbagliato  che in questo momento  di massima disoccupazione si  voglia lasciare la libertà di licenziare  alle imprese. Si può  andare allo scontro o cercare  un compromesso. Da parte  mia, sposo in toto il modello  tedesco sui licenziamenti, fonte  di ispirazione due anni fa  delle modifiche all’articolo i8  del governo Monti.
 
Come valuta l’emendamento  salutato come una  vittoria dal Nuovo centro  destra?
 
Ncd dà le sue valutazioni, come  sempre tirando la coperta  dalla sua parte. Faccio notare  che da Scelta civica l’onorevole  Librandi sottolinea un’ambiguità  di fondo dell’emendamento;  può essere interpretato  come un superamento  dell’articolo i8 o come una sospensione  temporanea. Io propendo  per questa seconda interpretrazione.  Con i decreti  attuativi si capirà chi ha ragione,  da parte nostra non ci sarà  alcuna delega in bianco.
 
Il Pd proponeva di introdurre  una nuova tipologia, il  contratto di inserimento,  mentre adesso si fa riferimento  alle nuove assunzioni con  contratto a tempo indeterminato,  che è un’altra cosa.
 
Valuto positivamente questa  novità rispetto alla proposta  originaria del Pd, ma non  c’è scritta l’abolizione dell’articolo  i8, è un’interpretazione di  parte, una bandierina.
 
Veramente anche nella  proposta Pd l’articolo 18 viene  soppresso, sia pure in modo  temporaneo.
 
Per le nuove assunzioni, proponiamo  una sospensione della  tutela dell’articolo 18 per un  periodo anche lungo di prova  fino ad un massimo di tre anni.  Eventualmente si può anche  andare oltre, per non farlo coincidere  con la durata del contratto  a tempo determinato.  Naturalmente il contratto per  le nuove assunzioni deve prevedere  un forte sconto fiscale,  deve costare meno di tutti.
 
Presenterete emendamenti  per chiarire cosa si  intende per contratto a tutele  crescenti?
 
È prematuro dirlo. Prima va  definita la posizione del Pd.  Meglio avere le idee chiare in  partenza, piuttosto che avere  sorprese all’arrivo.
 
Il chiarimento arriverà dalla  direzione del Pd. Lei si sentirà  vincolato se verrà confermata  la linea Renzi?
 
Mi batterò in direzione,  poi ci sono i passaggi parlamentari  e ognuno si assumerà  le proprie responsabilità,  come del resto è già avvenuto  con la legge elettorale. Ciascuno  di noi valuterà come  comportarsi, perché è in gioco  il patrimonio di valori della  sinistra. La delega dovrà  passare per la commissione  Lavoro della Camera.
 
Cosa succederà alla Camera?
 
Proporremo modifiche come  ha fatto il Senato. Abbiamo  previsto con il governo tre passaggi  parlamentari, il Senato ratificherà  il testo modificato dalla  Camera all’opposto di quanto  accaduto con il decreto Poletti.  Se non si farà così, non potranno  essere rispettati i tempi  d’approvazione fissati dal governo,  poiché inizierà un ping  pong tra i due rami del Parlamento.
 
Quali modifiche intende  proporre?
 
L’emendamento del governo  prevede di semplificare le  tipologie contrattuali, pensiamo  di specificare quali tipologie  precarizzanti vanno cancellate.  Insieme agli articoli  dello Statuto da modificare  che riguardano le mansioni e  i controlli a distanza degli impianti,  proporrò di ritoccare  l’articolo 19 sulla costituzione  delle Rsa per consentire ai  sindacati più rappresentativi  di avere i propri delegati nei  luoghi di lavoro.
 
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