Gerardo Larghi (ilSussidiario.net, 11 febbraio 2022)
L’industria automobilistica è in crisi e il suo futuro in Italia incerto. La soluzione non può passare, però, solo dagli incentivi per l’acquisto di veicoli.
Dunque, riassumendo: l’industria automobilistica è in crisi; il futuro di un settore che rappresenta quasi il 6% del nostro Pil (e sfiora l’8% delle italiche esportazioni) è nero come la notte più buia. Siamo indietro su tutto: dalla produzione dei chip, alla concezione (nel senso di realizzazione) di una rete di distribuzione dei rifornimenti non inquinanti (vulgo: le ricariche elettriche). Abbiamo perso in un ventennio due terzi della nostra capacità produttiva. Abbiamo consegnato a un conglomerato industrial-finanziario franco-italo-statunitense la nostra unica (o quasi) impresa del settore. C’è il rischio di perdere 60mila posti di lavoro e con essi di consegnare ad altri un know-how di qualità altissima e di antica sapienza…
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