Bonus Natale 2024: Una misura transitoria in attesa della riforma fiscale

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Bollettino ADAPT 14 ottobre 2024 n. 36
 
Il c.d. Bonus Natale è una erogazione dell’importo di 100 euro per l’anno 2024, che non costituisce reddito per i percettori, destinata ai lavoratori dipendenti che soddisfano specifiche condizioni economiche e familiari, prevista dall’articolo 2-bis, della Legge n. 143/2024, di conversione del decreto-legge n. 113/2024 (c.d. Decreto Omnibus).
 
Requisiti per ottenere l’indennità
 
Innanzitutto, si sottolinea che i destinatari della misura sono esclusivamente i lavoratori subordinati. Non possono beneficiare dell’indennità i titolari di redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, di cui all’articolo 50 del TUIR (v. Circolare AdE n. 19/E del 10 ottobre 2024).
 
Per avere diritto all’indennità, il lavoratore deve soddisfare tre requisiti:

1. il reddito complessivo del 2024 non deve superare la soglia di 28.000 euro;

2. il lavoratore deve avere un coniuge (o l’altra parte dell’unione civile tra persone dello stesso sesso) e almeno un figlio fiscalmente a carico; con le specifiche che il coniuge non deve essere separato legalmente ed effettivamente e il figlio a carico può essere biologico (anche nato fuori del matrimonio), adottivo o affidato. In alternativa, il lavoratore può essere un nucleo familiare monogenitoriale con almeno un figlio fiscalmente a carico;

3. l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente del lavoratore deve essere superiore alla detrazione fiscale prevista dall’articolo 13 del TUIR, cioè non deve essere nulla.
 
Requisito reddituale: specifiche

 
La circolare AdE n. 19/E del 2024 chiarisce che, ai fini del calcolo del reddito complessivo, occorre considerare l’ammontare del c.d. reddito di riferimento, utilizzato per la determinazione delle agevolazioni fiscali. Questo reddito comprende varie fonti, come i redditi soggetti a cedolare secca e a regime forfetario per imprenditori, professionisti, e le mance soggette a imposta sostitutiva, nonché altri redditi agevolati.
 
Caratteristiche dell’indennità

 
L’indennità di 100 euro non concorre alla formazione del reddito complessivo del lavoratore e viene riproporzionata in base al periodo di lavoro svolto nel corso del 2024.
 
Se il lavoratore ha prestato servizio solo per una parte dell’anno, l’importo sarà ridotto. Tuttavia, non ci sarà riduzione in caso di lavoro part-time. Il bonus sarà proporzionato solo con riferimento ai giorni effettivamente lavorati (v. Circolare AdE n. 19/E del 10 ottobre 2024).
 

Richiesta dell’indennità

 
L’indennità non viene erogata in modo automatico, ma deve essere richiesta dal lavoratore che ritiene di averne diritto. Quest’ultimo dovrà fornire al datore di lavoro una “autocertificazione” (dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa ai sensi dell’articolo 47 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445) in cui attesta il possesso dei requisiti reddituali e familiari necessari. In caso di più datori di lavoro durante il 2024, la richiesta va presentata all’ultimo datore di lavoro, accompagnata dalle certificazioni uniche relative ai precedenti rapporti di lavoro, per calcolare correttamente l’importo spettante.

 
Se il lavoratore ha più contratti part-time contemporanei, sceglierà a quale datore di lavoro presentare la richiesta di erogazione dell’indennità. In questo caso, nell’autocertificazione dovrà indicare anche i redditi e i giorni di lavoro presso gli altri datori.
 
Erogazione dell’indennità e adempimenti del datore di lavoro
 
A seguito della richiesta, il datore di lavoro erogherà l’indennità insieme alla tredicesima mensilità e verificherà la correttezza dei dati al momento del conguaglio fiscale. Nel caso in cui l’indennità risultasse non spettante, il datore provvederà al recupero.
 
Le somme erogate dal datore di lavoro ai lavoratori costituiscono un credito da utilizzare in compensazione per le somme dovute al fisco, a partire dal giorno successivo all’erogazione in busta paga dell’indennità.
 
Indennità e dichiarazione dei redditi

 
Il lavoratore può, comunque, richiedere l’indennità in fase di dichiarazione dei redditi, per esempio nel caso di assenza di un sostituto d’imposta (come per i lavoratori domestici) oppure quando il lavoratore dipendente non abbia presentato richiesta (magari non avendo certezza di possedere i requisiti reddituali richiesti dalla disposizione). Ugualmente, anche il lavoratore che sia cessato da un rapporto di lavoro dipendente e non abbia potuto richiedere l’indennità, pur avendone i requisiti, potrà richiederla in sede di dichiarazione dei redditi.
 
Al contrario, se emerge che l’indennità non spettava, o spettava in misura ridotta, l’importo dovrà essere restituito tramite la dichiarazione dei redditi.
 

Osservazioni conclusive
 
Il Bonus Natale è una misura transitoria, concepita «nelle more dell’introduzione del regime fiscale sostitutivo previsto dall’articolo 5, comma 1, lettera a), numero 2.4), della legge 9 agosto 2023, n. 111». Tale delega al Governo per la riforma fiscale promette una imposta sostitutiva agevolata sui redditi derivanti da:

– lavoro straordinario che eccedono una determinata soglia;

– tredicesima mensilità,
 
al fine di alleggerire la pressione fiscale per i redditi da lavoro dipendente. In sostanza, l’indennità di 100 euro, non a caso erogata insieme alla tredicesima mensilità, dovrebbe anticipare l’effetto della riduzione delle imposte sulla tredicesima previsto dalla Delega.
 
Tuttavia, l’indennità ha sollevato diverse critiche. Il fatto che sia di importo limitato fa pensare che l’impatto reale sull’economia familiare sarà minimo. Un’altra critica riguarda l’esclusione di lavoratori senza figli o single, poiché di fatto solo i nuclei familiari monoreddito con figli a carico possono beneficiarne. Al contrario, l’imposta sostitutiva prevista sulla tredicesima sarà applicata (stante la delega) a tutti i lavoratori, indipendentemente dalla situazione familiare.
 
In definitiva, nell’essere una soluzione temporanea e anticipatoria di una prevista riforma fiscale, il Bonus Natale può sembrare più una misura “simbolica” che sostanziale e rischia di apparire come una strategia politica per ottenere consensi. D’altra parte, per alcune famiglie, ogni piccolo contributo può rappresentare un aiuto.
 
Silvia Spattini 
Ricercatrice ADAPT
@SilviaSpattini

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