“Quello dei voucher è uno strumento malato, irriformabile e da abrogare, per queste ragioni avanziamo una proposta diversa”. È quanto si legge nel documento consegnato oggi (giovedì 26 gennaio) dalla Cgil nazionale nel corso dell’audizione in commissione Lavoro della Camera in materia di disciplina del lavoro accessorio. I voucher si sono nei fatti “trasformati in uno strumento prevalente di regolazione del secondo lavoro o in un’alternativa a contratti subordinati, in particolare agli stagionali e ai part- time”. Dai più sono stati visti “come una possibilità di sostituzione di forme garantite di lavoro”, rappresentando dunque “una nuova frontiera della precarietà”.
La proposta della Cgil “mira a ridisegnare la natura giuridica dello strumento, chiedendo l’abrogazione delle attuali norme e dunque valutando insufficienti i correttivi che mantengano in essere, pur ridimensionando perimetri e ambiti di utilizzo, l’attuale disciplina del lavoro accessario”.
Nella proposta di legge d’iniziativa popolare “Carta dei diritti universali del lavoro”, spiega la Cgil, agli articoli 80 e 81 “parliamo di lavoro subordinato occasionale, il quale è oggetto di prestazioni di natura meramente occasionale quali piccoli lavori di tipo domestico…
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