ADAPT – Scuola di alta formazione sulle relazioni industriali e di lavoro
Per iscriverti al Bollettino ADAPT clicca qui
Per entrare nella Scuola di ADAPT e nel progetto Fabbrica dei talenti scrivi a: selezione@adapt.it
Bollettino ADAPT 2 maggio 2022, n. 17
Da marzo 2021 ADAPT partecipa come partner scientifico al progetto “Industrial relations and Social Dialogue for an Economy and a Society 4.0” (IRESDES4.0), co-finanziato dall’Unione Europea. Il progetto, che si concluderà a marzo 2023, mira a migliorare il dialogo sociale e la qualità dell’occupazione in un mercato del lavoro digitalizzato, guidando le parti sociali e gli altri attori del mercato del lavoro verso una migliore comprensione delle implicazioni della trasformazione digitale sui contratti collettivi di lavoro. Il partenariato del progetto è guidato da Confimi Industria (con il supporto di Confimi Industria Digitale e Confimi Servizi) e coinvolge, oltre ad ADAPT, la European DIGITAL SME Alliance e FIM-CISL Veneto. FIM CISL e IndustriALL Europe partecipano come organizzazioni associate.
I due temi principali affrontati del progetto IRESDES4.0 sono il lavoro da remoto e lo sviluppo delle competenze digitali nei luoghi di lavoro, temi investigati adottando la prospettiva di analisi settoriale – settore digitale e metallurgico- e ha come target le piccole e medie imprese (PMI). Durante la prima fase del progetto, volta anche ad operare una ricognizione delle attuali trasformazioni del mondo del lavoro, questi temi sono stati approfonditi principalmente tramite una ricerca desk (comprendente l’analisi ragionata della letteratura scientifica internazionale e di contratti collettivi dei settori analizzati), ricerca integrata attraverso le informazioni raccolte per il tramite di una serie di interviste semi-strutturate a rappresentanti sindacali e datoriali (per una ricognizione dei risultati preliminari del progetto, si veda D. Porcheddu, M. Roiatti, Competenze digitali e lavoro da remoto nelle PMI: i risultati preliminari del progetto IRESDES4.0, Bollettino ADAPT 13 dicembre 2021, n. 44).
Il progetto IRESDES4.0, tuttavia, fa del confronto diretto con le parti sociali uno dei suoi punti di forza: è previsto, infatti, che i risultati tratti dalle attività di ricerca siano periodicamente discussi e validati da parte di un Board composto da esperti e stakeholder provenienti da diversi paesi dell’Unione Europea. Il primo di questi incontri di validazione si è tenuto lo scorso novembre, nell’ambito dell’XI edizione della Conferenza Internazionale di ADAPT, mentre il secondo è avvenuto in occasione del workshop pubblico “How can social dialogue embrace digital skills for SMES?”, organizzato dalla European DIGITAL SME Alliance il 29 aprile 2022 a Bruxelles.
Durante gli incontri previsti dal progetto, gli esperti hanno fornito il proprio punto di vista in merito ai temi di interesse del progetto, fornendo ai partner importanti spunti al fine del suo futuro sviluppo.
A titolo esemplificativo e senza l’ambizione di esaustività, è stato discusso il grado di affidabilità e aderenza ai diversi contesti economici e produttivi delle informazioni statistiche rilasciati dai principali dataset europei e nazionali utilizzati nella ricerca. Infatti, con riferimento al basso livello di digitalizzazione nelle PMI (sia in termini di “digital intensity”, sia di specialisti ICT operanti nelle aziende), i dati in esame potrebbero non essere l’unica fonte da considerare per fornire un quadro concreto delle realtà in questione, dato che le PMI scelgono, in molti casi, di esternalizzare i loro servizi IT, piuttosto che impiegare direttamente personale specifico che si occupi di servizi legati all’infrastruttura informatica. In ogni caso, un possibile modo per aumentare il livello di digitalizzazione nelle PMI è stato individuato, da un lato, nell’ “educazione” dei piccoli e medi imprenditori circa l’importanza delle nuove tecnologie per la competitività delle proprie aziende e dei territori in cui operano e come proxy per abilitare anche la transizione verde (ad esempio con lo sviluppo di processi produttivi più sostenibili dal punto di vista del loro impatto sull’ambiente), dall’altro nella direzione del sostegno alla motivazione dei lavoratori nell’impegnarsi in iniziative formative, agendo anche sullo sviluppo delle competenze trasversali quali la promessione all’apprendimento continuo.
Infatti, un tema considerato di particolare rilevanza anche nel corso dell’evento di Bruxelles richiamato pocanzi è stato quello della formazione di qualità dedicata all’acquisizione e/o potenziamento delle competenze digitali, rivolta sì al personale delle PMI del settore metallurgico (con i dovuti distinguo tra peculiarità del comparto IT -dove le competenze digitali sono principalmente di tipo avanzato- e quello manifatturiero -dove, invece, è ancora forte la domanda di digital skills di base), ma anche con riferimento alla urgenza della formazione per gli imprenditori e l’aggiornamento dei formatori stessi.
Per quanto riguarda lo specifico tema della formazione in materia di competenze digitali, opinione comune di esperti e dei relatori del workshop è che la stessa dovrebbe essere adattata alle necessità del singolo lavoratore, per massimizzarne l’efficacia e garantire l’occupabilità lungo tutto il corso della vita lavorativa di tutte le categorie di lavoratori. È, dunque, opportuno sottolineare come il dialogo sociale e la contrattazione collettiva sono stati identificati come gli strumenti più adatti per garantire un migliore accesso alle opportunità formative (in termini di ampliamento della platea di lavoratori coinvolti) e la gestione della formazione dedicata alle competenze digitali, sia nelle PMI che nelle grandi imprese.
Il tema del lavoro da remoto è stato altresì approfonditamente discusso dallo Stakeholder Board, specialmente con riferimento ai “nuovi rischi” che possono colpire i remote workers; materia, questa, di cruciale importanza, anche in considerazione del fatto che, stando all’opinione condivisa dagli esperti, quanto sperimentato durante la pandemia da COVID-19 rappresenta un’esperienza non reversibile, e che dunque il futuro del lavoro sarà necessariamente “ibrido”. In particolare, e conformemente alle più recenti raccomandazioni dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro così come declinate nel report rilasciato in occasione della Giornata mondiale per la salute e sicurezza sul lavoro (28 aprile 2022), è stato evidenziato come la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori sia uno dei principali argomenti che necessita di una regolamentazione specifica attraverso la contrattazione collettiva e il dialogo sociale. Ad esempio, nuovi rischi per chi lavora da remoto, in termini stavolta di tutela dei dati personali, sono, a parere degli esperti, altresì da individuare nell’uso di strumenti tecnologici per il monitoraggio delle prestazioni, l’uso dei quali, dunque, dovrebbe essere implementato a seguito di approfondite valutazioni e, sempre, attraverso il confronto il dialogo tra imprese e rappresentanti dei lavoratori.
Il confronto con gli esperti del Board del progetto, oltre ad avere significativamente contribuito alla costruzione della prima versione Report on the state-of-the-art regarding smart working and digital-skills development in social dialogue practices and CLAs, ne consentirà anche l’aggiornamento (ad esempio verrà dato spazio anche ai temi della sovranità digitale, del lavoro su piattaforma degli specialisti IT e del ruolo strategico delle associazioni datoriali nell’abilitare iniziative virtuose di formazione per gli imprenditori).
Infine, con riferimenti alle prossime tappe del progetto, i contributi che esperti del Board forniranno nel corso del terzo workshop di validazione (l’evento sarà organizzato da FIM VENETO e si terrà il prossimo ottobre a Venezia Mestre) risulteranno altresì fondamentali per la realizzazione del prodotto finale del progetto, cioè un documento contenente una di raccomandazioni, dirette alle parti sociali europee, agli stati membri e alla Commissione Europea per la gestione del lavoro da remoto e dello sviluppo delle competenze digitali attraverso la contrattazione collettiva e le pratiche di dialogo sociale.
Diletta Porcheddu
Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
ADAPT, Università degli Studi di Siena
@DPorcheddu
Margherita Roiatti
ADAPT Research Fellow