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Bollettino ADAPT 23 ottobre 2023, n. 36
Sono trascorsi ormai venti anni dall’entrata in vigore (24 ottobre 2003) del decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 (pubblicato nel Suppl. Ordinario n. 159 della Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 235 del 9 ottobre 2003), uno dei principali decreti attuativi della Legge Biagi (legge 14 febbraio 2003, n. 30) (si vedano M. Tiraboschi (a cura di), Venti anni di legge Biagi, ADAPT University Press, 2023; E. Massagli, S. Spattini (a cura di), Progettare per modernizzare. La legge Biagi 20 anni dopo, ADAPT University Press, 2022; La legge 14 febbraio 2003, n. 30, venti anni dopo, Bollettino Speciale, 2023, n. 1; il webinar Venti anni di legge Biagi: tra passato, presente e futuro delle politiche del lavoro; il convegno in ricordo di Marco Biagi).
Il decreto legislativo n. 276 del 2003 ha attuato le deleghe della Legge Biagi in materia di occupazione e mercato del lavoro, intervenendo su molteplici istituti e discipline con l’intento di apportare una riforma organica e una modernizzazione del diritto del lavoro e della regolamentazione del mercato del lavoro, affinché meglio rispondessero a un’organizzazione del lavoro e a un mercato del lavoro in evoluzione. Al contempo si intendeva garantire maggiore effettività al diritto del lavoro, disciplinando fenomeni emergenti, regolamentandoli, piuttosto che tollerare la loro presenza in una zona grigia, se non nera.
Gli interventi del decreto legislativo n. 276 del 2003 hanno riguardando innanzitutto la disciplina del mercato del lavoro e il suo modello organizzativo, ispirandosi al principio di sussidiarietà orizzontale e verticale e incentivando il raccordo e la collaborazione fra operatori pubblici e privati, definendo innanzitutto le regole di accesso degli operatori al mercato dei servizi dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro attraverso regimi autorizzatori e ampliando le tipologie di soggetti ammissibili. Alle Regioni è attribuita la gestione del sistema degli accreditamenti, per fornire loro uno strumento per l’attuazione delle politiche regionali per il lavoro, di azioni dirette alla lotta alla disoccupazione, dell’organizzazione dei servizi per l’impiego, anche rispetto al coordinamento e raccordo fra servizi pubblici e privati.
Nella cooperazione tra pubblico e privato, punto distintivo dell’azione riformatrice, è anche individuata la possibilità di favorire la partecipazione nel mercato del lavoro di lavoratori svantaggiati attraverso misure di incentivazione per promuovere il coinvolgimento delle agenzie per il lavoro e in particolare mediante lo strumento delle convenzioni per l’inserimento dei lavoratori svantaggiati in cooperative di tipo B.
Accanto alla valorizzazione della autonomia collettiva attraverso rinvii alla contrattazione collettiva per definire, integrare o derogare a determinati aspetti della disciplina di diversi istituti, si deve ricordare la promozione del sistema della bilateralità da parte del decreto in parola. Esso, infatti, introduce nel nostro ordinamento per la prima volta una definizione di ente bilaterale e individua diverse funzioni, attribuibili soltanto agli enti con le caratteristiche stabilite dal decreto, in sostanza la costituzione da parte di organizzazioni sindacali e imprenditoriali comparativamente più rappresentativi. Le funzioni individuate per gli enti bilaterali vanno dalla possibilità di svolgere attività di intermediazione, a compiti nell’ambito della formazione, del sostengo al reddito, della salute e la sicurezza sul lavoro, fino alla certificazione dei contratti.
Si deve, poi, ricordare l’importante innovazione che il decreto legislativo n. 276 del 2003 ha apportato all’istituto dell’apprendistato, considerato non una delle diverse tipologie contrattuale, pure disciplinate, ma come strumento di politica formativa e di integrazione tra formazione e lavoro. Il decreto ha fissato l’articolazione dell’apprendistato nelle note tre distinte tipologie.
Tra le tipologie contrattuali, l’introduzione delle collaborazioni a progetto ben rappresentava lo spirito della Riforma Biagi di dare risposte alle nuove esigenze organizzative delle imprese, regolare con forme innovative e adeguate la mutata realtà, ma contemporaneamente riconoscere adeguate tutele. L’introduzione dell’elemento del progetto nelle collaborazioni coordinate e continuative doveva rafforzare la loro collocazione nell’ambito del lavoro autonomo e toglierle dalla zona grigia della parasubordinazione.
Capitolo rilevante del decreto legislativo n. 276 del 2003 è quello riservato alle esternalizzazioni: somministrazione di lavoro, appalto di servizi e distacco. Di particolare rilevanza la disciplina della somministrazione di lavoro che innovò la regolamentazione della cessione professionale di manodopera, precedentemente normata dalla legge n. 196 del 1997 (c.d. Pacchetto Treu) e accompagnata dall’abrogazione della legge n. 1369/1960 in materia di divieto di intermediazione ed interposizione di manodopera.
In fine, una delle principali innovazioni della riforma Biagi è senz’altro la certificazione dei contratti di lavoro, procedura volta a verificare e attestare la corrispondenza tra la qualificazione formale del contratto e la sua esecuzione, introdotta con l’obiettivo di ridurre il contenzioso in materia di lavoro.
Da questo sintetico excursus risulta evidente l’ampiezza e l’organicità dell’intervento riformatore e modernizzatore del mercato del lavoro attuato attraverso il decreto legislativo n. 276 del 2003.
Se ci si chiede cosa a venti anni di distanza permane nell’ordinamento delle discipline contenute nel decreto legislativo (v., infra, Tabella), si deve osservare che gli interventi abrogativi, in particolare ad opera del decreto legislativo n. 81 del 2015 (attuativo del Jobs Act), hanno riguardando in particolare i capitoli relativi alle tipologie contrattuali, alcune completamente eliminate dall’ordinamento come il lavoro ripartito o il contratto di inserimento, ma anche il lavoro a progetto; altre riformate profondamente (anche con successivi interventi); altre ancora conservano i principali tratti definiti dal decreto legislativo n. 276 del 2003, come la somministrazione di lavoro. Ugualmente anche l’apprendistato, nonostante due riforme (Testo Unico del 2011 e il decreto legislativo n. 81 del 2015) ha mantenuto la stessa struttura originaria della riforma Biagi, in particolare la tripartizione dell’apprendistato in tre differenti tipologie.
Permangono anche la regolazione dell’appalto e del distacco, insieme a quella della certificazione dei contratti.
Infine, non è di poco conto che il modello organizzativo e la disciplina del mercato del lavoro siano ancora regolati dal decreto legislativo n. 276 del 2003. Considerando i venti anni trascorsi senza la necessità di particolari interventi sulla regolamentazione di questo titolo, pare potersi affermare che sia stata congeniata in modo adeguato e continui ad assolvere alle finalità per le quali è stato istituito.
In definitiva, molta parte del decreto legislativo n. 276 del 2003 è in vigore e disciplina importanti aspetti del diritto del lavoro nazionale ed è questo che consente di affermare che la Legge Biagi, da esso attuata, è «una legge ancora oggi viva, almeno per alcuni dei suoi capitoli più significativi» v. M. Tiraboschi, Venti anni di legge Biagi: un bilancio personale, in Bollettino Speciale n. 1/2023).
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Tabella – Stato di vigenza o abrogazione degli articoli del decreto legislativo n. 276 del 2003
Articoli | Stato |
Titolo I – DISPOSIZIONI GENERALI | |
1 – Finalità e campo di applicazione | Vigente |
2 – Definizioni | Vigente |
Titolo II – ORGANIZZAZIONE E DISCIPLINA DEL MERCATO DEL LAVORO | |
3 – Finalità | Vigente |
Capo I – Regime autorizzatorio e accreditamenti | |
4 – Agenzie per il lavoro | Vigente |
5 – Requisiti giuridici e finanziari | Vigente |
6 – Regimi particolari di autorizzazione | Vigente |
7 – Accreditamenti | Vigente |
Capo II – Tutele sul mercato e disposizioni speciali con riferimento ai lavoratori svantaggiati | |
8 – Ambito di diffusione dei dati relativi all’incontro domanda-offerta di lavoro | Abrogato parzialmente |
9 – Comunicazioni a mezzo stampa internet, televisione o altri mezzi di informazione | Vigente |
10 – Divieto di indagini sulle opinioni e trattamenti discriminatori | Vigente |
11 – Divieto di oneri in capo ai lavoratori | Vigente |
12 – Fondi per la formazione e l’integrazione del reddito | Vigente |
13 – Misure di incentivazione del raccordo pubblico e privato | Vigente |
14 – Cooperative sociali, imprese sociali e inserimento lavorativo dei lavoratori svantaggiati | Vigente |
Capo III – Borsa continua nazionale del lavoro e monitoraggio statistico | |
15 – Principi e criteri generali | Vigente |
16 – Standard tecnici e flussi informativi di scambio | Vigente |
17 – Monitoraggio statistico e valutazione delle politiche del lavoro | Vigente |
Capo IV – Regime sanzionatorio | |
18 – Sanzioni | Vigente |
19 – Sanzioni amministrative | Vigente |
Titolo III – SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO APPALTO DI SERVIZI, DISTACCO | |
Capo I – Somministrazione di lavoro | |
20 – Condizioni di liceità | Abrogato |
21 – Forma del contratto di somministrazione | Abrogato |
22 – Disciplina dei rapporti di lavoro | Abrogato |
23 – Tutela del prestatore di lavoro esercizio del potere disciplinare e regime della solidarietà | Abrogato |
24 – Diritti sindacali e garanzie collettive | Abrogato |
25 – Norme previdenziali | Abrogato |
26 – Responsabilità civile | Abrogato |
27 – Somministrazione irregolare | Abrogato |
28 – Somministrazione fraudolenta | Abrogato |
Capo II – Appalto e distacco | |
29 – Appalto | Vigente |
30 – Distacco | Vigente |
Titolo IV – DISPOSIZIONI IN MATERIA DI GRUPPI DI IMPRESA E TRASFERIMENTO D’AZIENDA | |
31 – Gruppi di impresa | Vigente |
32 – Modifica all’articolo 2112 comma quinto, del Codice civile | Vigente |
Titolo V – TIPOLOGIE CONTRATTUALI A ORARIO RIDOTTO, MODULATO O FLESSIBILE | |
Capo I – Lavoro intermittente | |
33 – Definizione e tipologie | Abrogato |
34 – Casi di ricorso al lavoro intermittente | Abrogato |
35 – Forma e comunicazioni | Abrogato |
36 – Indennità di disponibilità | Abrogato |
37 – Lavoro intermittente per periodi predeterminati nell’arco della settimana, del mese o dell’anno | Abrogato |
38 – Principio di non discriminazione | Abrogato |
39 – Computo del lavoratore intermittente | Abrogato |
40 – Sostegno e valorizzazione della autonomia collettiva | Abrogato |
Capo II – Lavoro ripartito | |
41 – Definizione e vincolo di solidarieta’ | Abrogato |
42 – Forma e comunicazioni | Abrogato |
43 – Disciplina applicabile | Abrogato |
44 – Principio di non discriminazione | Abrogato |
45 – Disposizioni previdenziali | Abrogato |
Capo III – Lavoro a tempo parziale | |
46 – Norme di modifica al decreto legislativo 25 febbraio 2000, n. 61, e successive modifiche e integrazioni | Vigente |
Titolo VI – APPRENDISTATO E CONTRATTO DI INSERIMENTO | |
Capo I – Apprendistato | |
47 – Definizione, tipologie e limiti quantitativi | Abrogato |
48 – Apprendistato per l’espletamento del diritto-dovere di istruzione e formazione | Abrogato |
49 – Apprendistato professionalizzante | Abrogato |
50 – Apprendistato per l’acquisizione di un diploma o per percorsi di alta formazione | Abrogato |
51 – Crediti formativi | Abrogato |
52 – Repertorio delle professioni | Abrogato |
53 – Incentivi economici e normativi e disposizioni previdenziali | Abrogato |
Capo II – Contratto di inserimento | |
54 – Definizione e campo di applicazione | Abrogato |
55 – Progetto individuale di inserimento | Abrogato |
56 – Forma | Abrogato |
57 – Durata | Abrogato |
58 – Disciplina del rapporto di lavoro | Abrogato |
59 – Incentivi economici e normativi | Abrogato |
59 bis – Disciplina transitoria dei contratti di formazione e lavoro | Vigente |
60 – Tirocini estivi di orientamento | Vigente |
Titolo VII – TIPOLOGIE CONTRATTUALI A PROGETTO E OCCASIONALI | |
Capo I – Lavoro a progetto e lavoro occasionale | |
61 – Definizione e campo di applicazione | Abrogato |
62 – Forma | Abrogato |
63 – Corrispettivo | Abrogato |
64 – Obbligo di riservatezza | Abrogato |
65 – Invenzioni del collaboratore a progetto | Abrogato |
66 – Altri diritti del collaboratore a progetto | Abrogato |
67 – Estinzione del contratto e preavviso | Abrogato |
68 – Rinunzie e transazioni | Abrogato |
69 – Divieto di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa atipici e conversione del contratto | Abrogato |
69 bis – Altre prestazioni lavorative rese in regime di lavoro autonomo. | Abrogato |
Capo II – Prestazioni occasionali di tipo accessorio rese da particolari soggetti | |
70 – Definizione e campo di applicazione. | Abrogato |
71 – Prestatori di lavoro accessorio | Abrogato |
72 – Disciplina del lavoro accessorio | Abrogato |
73 – Coordinamento informativo a fini previdenziali | Abrogato |
74 – Prestazioni che esulano dal mercato del lavoro | Vigente |
Titolo VIII – PROCEDURE DI CERTIFICAZIONE | |
Capo I – Certificazione dei contratti di lavoro | |
75 – Finalità | Vigente |
76 – Organi di certificazione | Vigente |
77 – Competenza | Vigente |
78 – Procedimento di certificazione e codici di buone pratiche | Vigente |
79 – Efficacia giuridica della certificazione | Vigente |
80 – Rimedi esperibili nei confronti della certificazione | Vigente |
81 – Attività di consulenza e assistenza alle parti | Vigente |
Capo II – Altre ipotesi di certificazione | |
82 – Rinunzie e transazioni | Vigente |
83 – Deposito del regolamento interno delle cooperative | Vigente |
84 – Interposizione illecita e appalto genuino | Vigente |
Titolo IX – DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI | |
85 – Abrogazioni | Vigente |
86 – Norme transitorie e finali | Vigente |
Silvia Spattini
Direttrice ADAPT
@SilviaSpattini