(Phastidio.net, 8 settembre 2021)
Come da consolidata tradizione italiana, ogni grande riforma o presunta tale viene puntualmente generata con tali e tante “sviste” da produrre esiti quasi antitetici agli obiettivi. Segue furioso dibattito polarizzato, dove di solito i somari inconsapevoli hanno il megafono più amplificato e i politici cavalcano le onde sonore. Anche il reddito di cittadinanza e la riforma del medesimo non sfuggono a tale tradizione.
Premesso che, su questi pixel, potete trovare una pluriennale letteratura, mia e di Luigi Oliveri, sul tema, e che nulla troverete che assomigli a critiche caricaturali del tipo “oddio, sono spariti cuochi e stagionali per colpa del reddito di cittadinanza, signora mia!” (semmai confutazioni di tali tesi), ora tocca comunque assistere a difese a oltranza di un provvedimento tra i più onerosamente disfunzionali prodotti da uno stato ed un legislatore ferocemente disfunzionali…
Continua a leggere su Phastidio.net