Mancano le cifre, e non è un aspetto secondario. Ma i parametri per garantire gli aumenti ai dipendenti del gruppo Fiat sono stati concordati. Ed oggi, probabilmente nella notte secondo le più antiche abitudini, il rinnovo del contratto potrebbe essere siglato sulla base del Wcm, il World Class Manufactoring che determina i punteggi sulla base di parametri di qualità, efficienza, produttività, presenze, infortuni. Più ottimista la Fismic, qualche perplessità in più per Fim e Uilm.
«Ci sono difficoltà – spiega Ferdinando Uliano, segretario della Fim – che ci portano a navigare a vista: il rischio di rottura è forte».
Non ci crede Roberto Di Maulo, segretario generale della Fismic, che ricorda come «tutti i lavoratori del gruppo riceveranno un aumento, che sarà diverso a seconda dello stabilimento e anche a seconda delle performance individuali». Bisognerà trovare una formula per definire il premio relativo allo scorso anno, quando il Wcm era già in funzione ma non era stato legato ad aumenti o premi. Si tratterà di una sorta di una tantum ma con nome diverso per non creare precedenti.
Benché di cifre si debba parlare oggi, un’idea di massima potrebbe essere quella di assegnare un premio di 30-40 euro a chi raggiunge il “livello 50”, ossia chi ottiene il minimo del livello “bronzo” che arriva sino a 59 punti, con scalino intermedio. A salire ci sono gli stabilimenti “silver”, da 60 a 69 punti, e “gold”, dai 70 ai 79. Al di sopra, a livello “world class”, per ora c’è solo uno stabilimento americano, ma Pomigliano si sta avvicinando rapidamente.
Il meccanismo è piuttosto complesso e prevede incentivi maggiori per chi parte da un livello più basso, anche da zero, affinché ci sia una spinta a recuperare. Mentre, ovviamente, è più premiante per chi è già collocato ad alto livello di punteggio.
Esiste però un aspetto che rende questa trattativa particolare. In teoria si tratta di un rinnovo contrattuale di primo livello, ma la discussione legata a premi di produttività e di qualità per stabilimento la trasforma in una contrattazione di secondo livello. «È vero – ammette Di Maulo – ma la strada indicata è chiara, verso la contrattazione ad un livello unico». Inoltre al tavolo manca la Fiom e proprio ieri Alberto Dal Poz, presidente dell’Amma (l’associazione degli industriali metalmeccanici) ha auspicato che, in tutte le trattative, il confronto possa essere allargato anche alla Fiom ed alla Cgil, in modo da coinvolgere tutte le parti.