La sentenza della Corte suprema attribuisce al Jobs act un effetto sul lavoro dei rider identico a quello del decreto del governo M5s-Lega, col rischio di conseguenze incompatibili con questa forma di organizzazione del lavoro. A meno che intervenga la contrattazione collettiva.
L’estensione ai rider della disciplina del lavoro subordinato
La sentenza della Corte di cassazione pubblicata venerdì 24 gennaio, n. 1663/2020, modifica in parte la motivazione ma conferma nel risultato pratico immediato la sentenza della Corte d’appello di Torino del 4 febbraio 2019, che aveva accolto il ricorso di un gruppo di rider mirato a ottenere l’applicazione delle protezioni proprie del lavoro subordinato…
Continua a leggere su lavoce.info