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Bollettino ADAPT 6 aprile 2020, n. 14
Già si è evidenziato, in un precedente intervento, il contributo della contrattazione aziendale al non facile bilanciamento tra la tutela della salute come bene pubblico e altri beni di rilevanza costituzionale che concorrono alla sostenibilità di una economia e di una intera organizzazione sociale (vedi L. Citterio – V. Marini, “La contrattazione collettiva aziendale dei grandi gruppi aziendali del settore metalmeccanico ai tempi del Covid-19”, in Bollettino ADAPT del 23 marzo 2020, n. 20). Di seguito un aggiornamento che fotografa lo scenario e le prospettive dei grandi gruppi aziendali del settore metalmeccanico degli ultimi giorni. Sullo sfondo il contesto delineato da Federmeccanica che segnala come il 93% delle aziende abbia chiuso e l’88% dei lavoratori non sia più in fabbrica.
In Fincantieri si è avuto un confronto tra rappresentanza aziendale e sindacale, a seguito di un periodo di mobilitazione nei vari siti scaturito anche dalla comunicazione aziendale di voler utilizzare le ferie collettive dell’anno 2020, anticipandole, a copertura del periodo di fermata per Covid 2019 intervenuto dal 16 Marzo 2020 al 27 Marzo 2020. Comunicazione che ha visto il parere sfavorevole di lavoratori e organizzazioni sindacali. Dopo un ampio dibattito, le parti hanno convenuto che le due settimane in oggetto non sarebbero state più considerate come ferie collettive, bensì come ferie maturate nell’anno 2019 o, se non disponibili, come permessi a recupero o istituti maturati nel 2020 su richiesta individuale volontaria del lavoratore. Si è inoltre stabilito per il periodo dal 30 Marzo 2020 al 03 Aprile l’avvio della Cigo per Covid con possibilità su base volontaria di optare per istituti individuali in alternativa della Cassa. Ulteriore punto dell’accordo è stato quello del superamento delle intese sulla fermata del mese di agosto, riprogrammando le ferie attraverso il godimento individuale delle due settimane secondo quanto discusso all’interno di ciascun sito o sede Fincantieri.
Aggiornamenti anche per la situazione in ABB: lo scorso 26 Marzo si è svolto in remoto un incontro con le rappresentanze aziendali. La richiesta delle organizzazioni è stata quella di ridurre le attività di tutti gli stabilimenti, limitandosi principalmente a produrre per i settori essenziali. La direzione aziendale ha dichiarato però di non voler chiudere nessuno dei siti italiani -conformandosi alle previsioni legislative – in quanto le proprie attività sono ricomprese nel decreto-legge del 25 marzo 2020 dove sono elencati tutti i codici Ateco delle attività non oggetto di interruzione di attività. Nonostante l’attività produttiva non si sia fermata, ABB ha dichiarato una riduzione di attività dal 30 al 50% a causa di un minor numero di ordini da parte dei clienti, e al minor numero di lavoratori presenti nei siti produttivi. Inoltre, il gruppo ha informato le OO.SS rispetto al fatto di aver avviato la richiesta di cassa integrazione ordinaria Covid-19 per il sito di Vittuone e di Genova Molo Giano, e probabilmente nei prossimi giorni anche per il laboratorio di Bergamo, mentre per i rimanenti siti verrà dato un aggiornamento successivo.
Caf Italia, a causa della comunicazione ricevuta da parte del suo cliente principale, Trenitalia, circa la chiusura temporanea di alcuni impianti e della riduzione di altre attività, ha provveduto ad attivare di comune accordo con le rappresentanze sindacali FIM e UILM la richiesta di CIGO per massimo 262 lavoratori operai, per 3 settimane, a partire dal 17 marzo 2020 fino al 4 aprile 2020. Laddove necessario, si pianificherà un programma di rotazione tra i lavoratori. Inoltre, l’azienda si è resa disponibile ad anticipare l’erogazione della Cassa integrazione per le tre settimane di vigenza, mentre se alla fine delle tre settimane ci sarà bisogno di ricorrere ad ulteriori periodi di CIGO, sempre legati all’emergenza COVID 19, si provvederà ad informare le Organizzazioni Sindacali.
Bosch, nella giornata del 26 marzo 2020, ha annunciato la procedura di cassa integrazione avviata dalla divisione Energy and Building Solutions. Le parti hanno sottoscritto l’accordo a decorrere dal 30 marzo 2020 e per nove settimane anche non consecutive. Tra i vari punti l’accordo prevede l’anticipo delle spettanze Inps da parte dell’azienda; la rotazione dei lavoratori dove possibile, il riconoscimento di tutti i ratei (tredicesima, ferie e PAR) e lo smaltimento di ferie e PAR pregressi 2019 prima di essere collocati in CIGO.
Ducati, attraverso un accordo sottoscritto lo scorso 24 Marzo con le rappresentanze sindacali FIM FIOM UILM di Bologna per gestire la chiusura – al momento prevista fino al prossimo 3 aprile 2020 – ha disposto l’utilizzo dello strumento della Cassa Integrazione (con causale Covid- 19). Anche qui l’accordo, oltre all’avvio della cassa, prevede l’anticipazione da parte dell’Azienda per tutti i lavoratori degli importi di cassa integrazione, nonché la maturazione (a prescindere dal numero di giorni di cassa integrazione) integrale degli istituti contrattuali: ferie, permessi, tredicesima e una integrazione economica degli importi di cassa, a carico dell’azienda, pari a 10 euro lordi per ogni giorno di cassa. Viene prevista la possibilità di utilizzare, al posto della Cigo, diversi istituti contrattuali quali ferie e permessi dell’anno 2020, nonché i “permessi speciali”, già introdotti con il contratto aziendale. Punto importante alla luce dell’emergenza sanitaria è quello inerente all’implementazione di welfare aziendale, di servizi aggiuntivi di servizio a domicilio per bambini e anziani e un’assicurazione covid-19 per tutti i dipendenti che va ad affiancare la polizza sanitaria. Ulteriore punto è la previsione al momento della ripresa lavorativa dell’adozione di un sistema di turni di lavoro nelle aree dei montaggi volto a ridurre la presenza di lavoratori in fabbrica, come previsto dal Protocollo 14 Marzo.
In Lamborghini il giorno 26 Marzo è stato sottoscritto un accordo tra le parti per l’avvio della Cassa Integrazione Covid-19 per tutti i 1.774 dipendenti del sito di Sant’Agata Bolognese a causa della chiusura prevista fino al 3 aprile 2020. Tra i punti aggiuntivi rispetto a quelli previsti nell’accordo vi è la possibilità di utilizzare lo smart working oltre il limite di 24 giornate annue e la possibilità – in via eccezionale durante il periodo di emergenza – di cumulare lo strumento del lavoro agile con altri istituti (cassa, ferie/par, congedi, etc…) e la messa a disposizione di 12 ore mensili di formazione in modalità e-learning (per le quali sarà quindi riconosciuta la normale retribuzione) per tutti i lavoratori che, a partire dal mese di aprile 2020, avranno giornate di chiusura coperte dalla CIGO e non abbiano più residui di ferie degli anni precedenti. Inoltre, l’accordo richiama anche quanto già condiviso in data 11 marzo 2020, a partire dal pagamento anticipato del Premio di Risultato 2019 con la mensilità del mese di marzo anziché con la mensilità del mese di aprile.
Schindler, nella giornata del 24 marzo 2020, attraverso l’esame congiunto con le rappresentanze sindacali ha avviato la procedura alla Cassa integrazione Covid-19 a decorrere dal 23 Marzo 2020 e per un periodo di 9 settimane massimo, per tutti quei lavoratori che non rientrano nelle attività essenziali e nel lavoro agile. L’accordo riguarda vari aspetti: tra i più rilevanti sono da considerare l’anticipo delle spettanze Inps da parte dell’azienda, lo smaltimento ferie e Par pregressi 2019, come previsto dal CCNL e la possibilità di eventuale smaltimento di una parte delle ferie e par 2020 esclusivamente su richiesta volontaria del lavoratore.
Nel medesimo settore anche Kone ha previsto la sospensione delle attività e il ricorso alla Cassa integrazione Covid-19 in data 25 Marzo, attraverso un incontro con le rappresentanze sindacali e le relative strutture territoriali. L’avvio della cassa integrazione decorrerà dal 30 marzo per 9 settimane consecutive. Tra i punti, oltre all’ anticipo delle spettanze Inps da parte dell’azienda, viene prevista la possibilità di smaltimento ferie e PAR pregressi 2019 prima di essere collocati in CIGO e su richiesta del lavoratore anche l’utilizzo ferie e PAR maturati nel 2020.
Importanti sono anche le decisioni prese da Leonardo. Il gruppo, dopo aver gestito l’emergenza in due distinti periodi fino al 25 marzo, attraverso un ulteriore accordo con le Organizzazioni Sindacali ha disposto il rallentamento produttivo sino al giorno 10 aprile. Per la copertura delle assenze dei lavoratori che non saranno coinvolti nell’operatività, saranno utilizzate diverse giornate festive, quali 25 aprile, 15 agosto, 26 dicembre, 1° novembre, il giorno di festività del Santo Patrono dei territori su cui sono presenti siti di Leonardo e la festività soppressa del 4 novembre. Successivamente, la copertura sarà gestita con gli istituti arretrati, questi individuati nei residui conto ore e ferie degli anni precedenti. Sarà garantita la possibilità di richiedere individualmente e su base volontaria istituti dell’anno corrente o altri permessi previsti dalla Legge, inclusi quelli introdotti dal Decreto c.d. “Cura Italia” del 17 marzo u.s.. Viene confermata, inoltre, l’attivazione a livello locale di tutte le misure organizzative in tema di sicurezza e di orario di lavoro, e si continuerà con l’attivazione in sede locale di incontri di verifica e applicazione di quanto previste nel presente protocollo anche alla luce dello sviluppo organizzativo delle attività produttive che saranno condivise con le Rsu/Rls per garantire il massimo livello di sicurezza e prevenzione a tutela della salute dei lavoratori.
Siram Veolia Industry & Building Spa, facente parte del più ampio Gruppo Siram, in data 27 marzo e attraverso una riunione tra FIM, FIOM, UILM nazionali, le segreterie territoriali, e le RSU, ha illustrato nel corso dell’incontro virtuale le motivazioni del ricorso alla cassa integrazione Covid-19. L’avvio della cassa si è resa necessaria a seguito della contrazione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica in atto sul territorio nazionale.
La rappresentanza aziendale di Althea, leader nella gestione delle tecnologie biomediche, parte integrante di Althea Group, ha incontrato Il 30 Marzo 2020 in videoconferenza le OOSS FIM-FIOM-UILM. Attraverso l’accordo sottoscritto si è prevista l’apertura della Cassa Integrazione sempre con causale Covid-19 a decorrere dal 1° aprile sino al 2 Giugno, per 9 settimane, che interesserà 1540 lavoratori. Oltre all’apertura della cassa l’accordo prevede la turnazione delle presenze, l’anticipo mensile aziendale dell’importo CIGO, il pagamento dei ratei di ferie, rol e mensilità aggiuntive a prescindere della riduzione CIGO, la fruizione di ferie e par 2019 e su base volontaria anche di quelli maturati nel 2020 prima dell’intervento dell’ammortizzatore sociale.
Un breve cenno merita anche Sirti, che dopo aver previsto l’apertura della Cassa Integrazione per Covid-19 lo scorso 23 marzo u.s., ha deciso di anticipare gli importi della cassa ai lavoratori, dimostrando grande sensibilità sul tema.
CNH Industrial, dopo aver previsto nei giorni precedenti la chiusura di alcuni siti italiani ha comunicato alle rappresentanze sindacali – al netto di ulteriori e differenti decisioni del Governo- la proroga della chiusura fino al 17 aprile.
Il Gruppo FCA, intanto, pianifica la futura ripresa delle attività. Si è tenuto in data 31 Marzo un incontro in remoto tra i Segretari Generali di Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Uglm e Aqcf, il CEO e il responsabile delle relazioni industriali del Gruppo Fca per un approfondimento sull’emergenza Covid 19 in Italia che ha causato la fermata produttiva di tutti gli stabilimenti ed il conseguente ricorso alla cassa integrazione per i 66mila lavoratori del gruppo. Oltre alla discussione che proseguirà sui tavoli nazionali nei prossimi giorni e che riguarda la condivisione di tutte le future iniziative da introdurre per elevare ancora di più gli standard di sicurezza negli stabilimenti (oltre al rispetto delle normative vigenti), il CEO ha dichiarato che il piano industriale per l’Italia proseguirà nella sua interezza, ma è probabile che subirà dei ritardi dovuto soprattutto alla difficile situazione nel settore automobilistico (a Marzo il Gruppo Fca ha visto calare le vendite del 90%). Di grande rilevanza sociale, infine, è la decisione del gruppo FCA che, insieme a Ferrari, ha deciso di rinforzare attraverso le proprie tecnologie la produzione di apparecchiature per la ventilazione polmonare della ditta Siare in Italia e di convertire la produzione di uno stabilimento in Asia per le mascherine.
Alla luce di quanto mappato, seppure in termini ancora approssimativi date le poche informazioni a disposizione, possiamo ritenere che la situazione nel settore metalmeccanico ha registrato un’evoluzione: tante aziende hanno sospeso le attività, centinaia di migliaia di lavoratori hanno dubbi ed incertezze su quella che sarà la ripresa. Proprio in questo percorso, e ancor più in questa fase così delicata, è importante un clima di dialogo e confronto attraverso un processo di coinvolgimento e di responsabilizzazione di tutte le parti sociali, istituzioni competenti e lavoratori. Le misure restrittive hanno avuto molteplici ricadute su quasi tutti gli aspetti della nostra quotidianità. Ebbene proprio in questo momento in cui il “lavoro” è più minacciato, l’obiettivo non deve essere solo quello di “sterilizzarlo”, bensì quello di rilanciarlo. La grande emergenza dettata dalla diffusione del Covid-19 ha reso obbligatoria l’introduzione di misure straordinarie che richiederanno grandi sforzi anche nella ripartenza dell’economia: in questa seconda fase sarà altrettanto importante che il dialogo sociale mostri la sua capacità affinché sul tavolo di chi governa possano arrivare le voci di lavoratori e aziende.
ADAPT Junior Fellow
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