Uno degli assunti per iniziare qualsiasi conversazione sull’economia italiana, dal dibattito tv al confronto da bar, è che il nostro è un Paese di piccole e medie imprese. Un concentrato di aziende che registrano un giro d’affari individuale inferiore ai 50 milioni di euro e impiegano l’82% dei lavoratori. Secondo un calcolo Prometeia, nel 2017 se ne contavano circa 5,3 milioni in Italia, per un fatturato complessivo di 2.000 miliardi di euro. Minimo comun denominatore: alta specializzazione, servizi, adattabilità al mercato e un know-how che in alcuni campi fa rima con artigianalità. Caratteristiche che richiedono un personale all’altezza. E valgono il prezzo dell’investimento in formazione: le academy aziendali…
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