Non ci sono solo il credit crunch e la domanda interna agonizzante a rendere storte le giornate dei dirigenti delle aziende italiane. Anche se può sembrare inconcepibile, in un Paese che ha toccato il tasso di disoccupazione giovanile più alto di sempre, pari al 42,4%, uno dei problemi più sentiti dalle imprese è la mancanza di lavoro qualificato. Non si parla di ruoli di gestione ma di competenze tecniche, quelle per cui l’industria e l’artigianato italiano sono note nel mondo. A dirlo è stato in modo chiaro l’ultimo Rapporto annuale di Intesa Sanpaolo sull’economia e finanza dei distretti industriali. Su un campione di 173 imprese capofila di 18 distretti industriali specializzati nel calzaturiero-pelletteria, sistema casa e meccanica, oltre sei su dieci ritiengono che ci siano problemi gravi di rinnovo delle competenze professionali. Ancora di più sentito è il problema nel sistema casa e in quello della moda, dove le imprese capofila che avvertono il problema sfiorano il 70 per cento.
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Il deserto delle competenze nell’Italia senza lavoro