Nonostante la critica di Luca Nogler, è corretto classificare il vecchio articolo 18 come una property rule, secondo la tripartizione proposta da Calabresi e Melamed, anche se esso regolava un diritto di credito – Il problema è come costruire la sicurezza del lavoratore con materiali nuovi, adatti all’era della quarta rivoluzione industriale.
Il commento al mio articolo
Massimiliano D.
Perché lei insiste nel qualificare l’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori (versione originaria del 1970) come una property rule, in contrapposizione alla categoria delle liability rules, quando i suoi stessi colleghi giuslavoristi le hanno ricordato (per primo Luca Nogler, in Giorn. dir. lav. rel. ind., 2012) che questa norma si limita a disporre una sanzione di “esecuzione dell’obbligo in forma specifica”, applicabile a molti altri diritti di credito, quindi del tutto al di fuori dell’area dei diritti di proprietà? Perché dunque insistere nel parlare di job property?.
La mia risposta
Tra i commenti al mio articolo su La Cassazione e il Jobs Act, richiede una risposta quello di Massimiliano D., il quale richiama un’obiezione rivoltami sette anni fa da un collega giuslavorista (Luca Nogler, sul Giornale di diritto del lavoro e delle relazioni industriali, 2012, pp. 661-688) sul concetto giuridico di job property: un’obiezione che riemerge spesso nel dibattito sulla riforma dei licenziamenti attuata in Italia tra il 2012 e il 2015…
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