Bollettino ADAPT 4 dicembre 2023, n. 42
Il recente Report dell’Istat sulla produttività del lavoro segnala un decremento dello 0,7 nel 2022 rispetto a una media UE27 del + 0,8. La causa è un aumento delle ore lavorate superiore a quello del valore aggiunto. D’altronde nel periodo 1995-2022 l’Italia aveva registrato una crescita della produttività del lavoro dello 0,4 rispetto alla media europea dell’1,6 a causa del più lento andamento del valore aggiunto. Ha pesato negativamente anche il nostro modello di contrattazione centralizzata.
L’accordo integrativo aziendale tra Luxottica e rappresentanze sindacali costituisce invece un modello di riferimento per il metodo e per l’obiettivo della maggiore produttività del lavoro. Le parti hanno infatti cercato di adattare reciprocamente le esigenze dell’impresa e quelle dei lavoratori individuando un percorso sperimentale di 4/5 anni negli stabilimenti italiani con adesioni volontarie. Adattivita e sperimentalità (reversibile) sono i criteri di una buona intesa aziendale.
Alla base del negoziato sono state le caratteristiche della produzione Luxottica che si caratterizzava per “picchi” positivi e negativi in relazione alla stagionalità di una vastissima gamma di prodotti. Le esigenze connesse di flessibilità produttiva sono state tradizionalmente risolte attraverso una scelta strutturale di capacità minima e l’aggiunta, nei momenti di maggiore produzione, di estensione lavorativa al sabato (talora perfino alla domenica) e di lavoratori somministrati. Questo sistema ha evidenziato limiti significativi sia nel layout degli stabilimenti (assenza di spazi e postazioni) sia nella indisponibilità di lavoratori (sempre più giovani) al lavoro prefestivo.
Di qui la nuova prospettiva aziendale. Innalzare la capacità strutturale attraverso l’assunzione dei lavoratori somministrati e l’ampliamento di spazi e macchinari negli stabilimenti modulandola nelle fasi dell’anno. Ne conseguirà la riduzione dell’orario, cancellando il venerdì, per venti settimane in modo da poter poi pianificare anche in soli uno o due mesi, in relazione agli andamenti di mercato, l’incremento del tempo di produzione. In sintesi, si passerà da una flessibilità “a salire” (faticosamente) ad una “a scendere” (più facilmente).
Dal punto di vista dei lavoratori, oltre all’incremento degli impieghi a tempo indeterminato, si dovrebbe indurre una maggiore disponibilità oraria per progetti di conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di (altra) vita, sostenuti da un fondo di welfare dedicato. Il periodo feriale viene incrementato superando straordinari e permessi e consentendone la gestione solidale. In aggiunta, viene ipotizzata la staffetta generazionale. Migliorano gli ambienti di lavoro.
Gli obiettivi dichiarati sono quindi il maggiore benessere e la fidelizzazione dei lavoratori confidando nella maggiore produttività e nel minore assenteismo.
Questo accordo non si può quindi banalizzare nella settimana corta a parità di salario, quasi sia uno schema generalmente applicabile, perché conferma invece la necessità di scambi complessi nella dimensione aziendale.
Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi