Bollettino ADAPT 2 ottobre 2023, n. 33
Possiamo ormai riconoscere nel mercato del lavoro la evidenza di una profonda crisi dell’offerta. Vi concorrono il declino demografico, i ritardi del sistema educativo e formativo, una persistente disattenzione al materno, i cambiamenti culturali rispetto al significato del lavoro. Dovrebbero preoccupare i decisori e i rappresentanti dei corpi sociali soprattutto i significativi tassi di inattività che interessano varie fasce di età (non solo giovani) e in generale la componente femminile. Persone che non studiano e non cercano attivamente il lavoro nonostante cresca la domanda insoddisfatta di lavoratori. Si tratta dello scarto di una parte importante della nostra ricchezza umana. Il recupero alla vita attiva di tutti deve essere obiettivo prioritario della politica del lavoro perché ha in sé una grande valenza economica e sociale.
Ovviamente occorre una pluralità di azioni, ma collocate in una forte operazione culturale che, controcorrente, dovrebbe unire il diritto e il dovere del lavoro in una nuova visione fatta di riconoscimento del valore sociale della maternità, della partecipazione alla vita dell’impresa, del piacere della perfezione dei risultati, della riduzione del vincolo spazio-temporale. L’obiettivo è ridare motivazione e dignità al lavoro in un ciclo di vita nel quale è molto ma non tutto.
Vi dovrebbero concorrere l’istruzione pubblica, le istituzioni e gli intermediari del lavoro, le imprese, le rappresentanze dei lavoratori. Una sfida anche per tutti i corpi sociali e religiosi. E, perché no, anche per i partiti che vogliano tornare ad essere luoghi di formazione e di promozione culturale.
Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi