Bollettino ADAPT 29 gennaio 2024, n. 4
Le polemiche (e le indagini giudiziarie) sollevate da presunti casi di pubblicità ingannevole riferita ad attività benefiche dei produttori, può utilmente mettere in discussione la analoga retorica connessa alla pubblica assunzione degli impegni ESG (Enviromental, Social and Governance). Anche in questo caso sarebbero necessari sistemi di controllo e di trasparenza quali sono stati individuati dal ddl in materia di beneficienza e conseguenti doveri di informazione al mercato. Al di là della veridicità dei risultati conseguiti dai produttori, vale tuttavia la pena considerare anche il merito di questi parametri.
Le imprese hanno già il dovere di rispettare un pesante impianto regolatorio da leggi, atti amministrativi, contratti. Non è poca cosa in un Paese in cui il diritto non sta mai fermo, anche perché la giurisprudenza concorre alla incertezza interpretativa. E nel mercato globale le produzioni europee si confrontano con concorrenti che operano in contesti sregolati o infinitamente meno regolati, spesso sostenuti da governi autocratici in condizione di vero e proprio dumping. Caduta l’illusione di un mercato globale perfetto, ricomparsa la storia con le sembianze dei carri armati, emerse le asimmetrie del nuovo salto tecnologico, la vecchia Europa non può più cullarsi nella esasperazione ideologica delle sue giuste sensibilità sociali o ambientali.
La fine di questa “ricreazione”, il brusco ritorno alle necessità competitive, riguarda tanto la dimensione pubblica quanto quella privata. Sì tratterà quindi non solo di ritarare le politiche europee ma anche di superare nelle imprese il perseguimento di obiettivi che non sempre coincidono con la maggiore competitività effettiva. La vera sostenibilità deve riguardare la capacità di crescita concorrenziale dell’impresa nel medio e lungo periodo, fonte di profitti, di salari e di una tempestiva remunerazione dei fornitori. Per quanto riguarda in particolare le risorse umane, le ragioni della competitività e quelle del benessere, delle competenze e della giusta remunerazione naturalmente convergono nelle imprese efficienti attraverso il continuo dialogo tra le parti senza bisogno di ostentare protocolli pubblicitari.
Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi