Bollettino ADAPT 3 maggio 2021, n. 17
La festa del Primo Maggio 2021 si celebra in un mondo denso di insicurezze nonostante la forte ripresa delle due economie trainanti. Da un lato, sono cresciute le consapevolezze sul diritto di tutti, in ogni latitudine geografica e politica, ad un lavoro “decente”. Dall’altro, la combinazione tra crisi pandemica e rivoluzione tecnologica rende sempre più faticosa la crescita delle economie e dell’occupazione. Diventa così difficile la conciliazione della flessibilità con la sicurezza, soprattutto attraverso regole rigide e omologanti situazioni diverse. Non a caso, l’attività della Organizzazione Internazionale del Lavoro per la produzione di regole basiche universalmente accettate si è fermata. E ancor più immobile risulta il percorso che doveva condurre a integrare gli standard sulla liberalizzazione del commercio con quelli sui diritti nel lavoro. Anzi, una delle due economie leader, quella che proviene dal sogno del comunismo realizzato, aumenta la sua influenza sulle aree più fragili del mondo senza rappresentare un modello di giustizia sociale.
Eppure, in questo contesto così contraddittorio, avremmo bisogno soprattutto del diffuso riconoscimento dei fondamentali diritti alla libera organizzazione di rappresentanza degli interessi dei lavoratori (e degli imprenditori) e alla contrattazione collettiva. Solo il negoziato diffuso tra corpi sociali autenticamente rappresentativi e liberi di agire può ragionevolmente individuare nei vari contesti il difficile equilibrio tra le ragioni dell’impresa e quelle del lavoro o rendere effettivi diritti promozionali come quello all’apprendimento continuo. Ma proprio uno dei due grandi player globali non garantisce adeguatamente questi contenuti essenziali dei core labour standards mentre rivendica la libertà del commercio. La Festa dei Lavoratori deve essere quindi, come sempre, non occasione retorica ma motivo di riflessione dei decisori istituzionali e sociali sulla evoluzione del lavoro. Senza schemi preconcetti e con un pragmatico criterio di osservazione della realtà. Proprio i soggetti più deboli esigono concretezza.
Maurizio Sacconi
Chairman ADAPT Steering Committee
@MaurizioSacconi