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Bollettino ADAPT 10 gennaio 2022, n. 1
La Commissione Europea in data 9 dicembre 2021 ha proposto una serie di misure volte a migliorare le condizioni del lavoro svolto mediante piattaforma digitale, con l’obiettivo di sostenere una crescita sostenibile delle piattaforme di lavoro digitale nell’UE. Il progetto comprende 1) una proposta di direttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme (cfr. F. Capponi, Dalla Commissione Europea una proposta di direttiva sul lavoro tramite piattaforma digitale: il punto sulle previsioni in materia di qualificazione del rapporto di lavoro, in Bollettino ADAPT 13 dicembre 2021, n. 44); 2) una comunicazione che definisce come sfruttare appieno i vantaggi derivanti dalla digitalizzazione per il futuro del lavoro ed infine, 3) un progetto di orientamenti che mira a chiarire l’applicazione del diritto della concorrenza dell’UE in materia di contratti collettivi dei lavoratori autonomi individuali, compresi coloro che lavorano mediante piattaforme di lavoro digitali.
Con riferimento a quest’ultimo, la Commissione ha avviato una consultazione pubblica, invitando i diversi stakeholders (cittadini, imprese, parti sociali, mondo accademico, enti governativi e tutti i diversi portatori di interessi) a presentare osservazioni sul progetto relativo ai contratti collettivi riguardanti le condizioni di lavoro dei lavoratori autonomi individuali e le relative aporie con la materia concorrenziale. L’obiettivo, come ribadito dal Commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager, è quello di “consultare i portatori di interessi su un progetto volto ad assicurare la certezza del diritto precisando gli ambiti in cui il diritto in materia di concorrenza non ostacola gli sforzi compiuti da tali lavoratori per negoziare collettivamente accordi migliori”. Sino ad oggi, infatti, i lavoratori autonomi sono stati considerati da parte della normativa unionale e dalla giurisprudenza come imprese rischiando così di violare l’art. 101 del TFUE qualora questi negozino collettivamente i propri compensi e le condizioni di trattamento. Anche diverse pronunce intervenute nel corso del tempo – al tal proposito si ricordino la sentenza Albany e la sentenza FNV Kunsten – hanno confermato questo orientamento restrittivo, che ha visto di fatto annullare le intese sottoscritte collettivamente da associazioni di attori, musicisti o altri lavoratori autonomi.
Il progetto della Commissione, attualmente posto a consultazione, precisa gli ambiti in cui il diritto in materia di concorrenza non ostacoli una contrattazione collettiva volta a migliorare le condizioni di lavoro di una determinata categoria di lavoratori autonomi. Il progetto ripercorre dapprima l’attuale giurisprudenza e le pronunce esistenti sul tema per poi articolare una serie di criteri direttivi tramite i quali non far rientrare i lavoratori nell’ambito di applicazione dell’art. 101 TFUE. Viene inoltre precisato che, nel caso di lavoratori autonomi individuali con posizione negoziale debole, gli accordi eventualmente stipulati, non comporterebbero l’intervento della Commissione ai sensi dell’art 101 TFUE. La linea seguita dalla Commissione sembra prendere atto del cambiamento strutturale dei mercati del lavoro autonomo ove i lavoratori non godono più dell’indipendenza che normalmente deriva dallo status di lavoratore autonomo. Pertanto, alcuni di essi potrebbero incontrare difficoltà a migliorare la propria situazione e, non avendo un adeguato potere contrattuale, potrebbero essere sottoposti ad un peggioramento delle condizioni reddituali e di lavoro.
L’iniziativa progettuale della Commissione riguarda un ampio numero di lavoratori autonomi individuali come i lavoratori economicamente dipendenti, coloro i quali lavorano a fianco di altri lavoratori nel mondo delle piattaforme, persone che negoziano le proprie condizioni di lavoro con controparti di un certo peso economico, lavoratori che partecipano ad accordi di contrattazione collettiva sulle materie del diritto d’autore. La Commissione, una volta valutate le osservazioni degli stakeholders (da presentare entro il 24 febbraio 2022), proseguirà con la pubblicazione degli orientamenti che saranno vincolanti nella interpretazione e successiva applicazione delle regole di concorrenza dell’UE e saranno pubblicati entro il secondo trimestre 2022.
La rilevanza degli orientamenti è tale nella misura in cui questi hanno lo scopo di illustrare il modo in cui la Commissione applicherà il diritto della concorrenza dell’UE, lasciando impregiudicate le prerogative degli Stati membri e delle parti sociali. Con questa nuova impostazione, la Commissione Europea apre ad una nuova prospettiva di intervento e di riflessione: si aprono, cioè, gli spazi per una nuova contrattazione delle condizioni di impiego indipendentemente dalla forma contrattuale di riferimento, invertendo così i precedenti orientamenti della Corte di Giustizia che hanno alimentato il contrasto tra la contrattazione collettiva dei lavoratori autonomi e il diritto della concorrenza.
Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro
ADAPT, Università degli Studi di Siena