Il ruolo delle associazioni datoriali nell’integrazione delle imprese a conduzione straniera in Italia

Interventi ADAPT, Mercato del lavoro

| di Alessandra Della Vecchia

Bollettino ADAPT 24 marzo 2025, n. 12
 
L’ultimo Rapporto Immigrazione e Imprenditoria del Centro Studi e Ricerche IDOS (Immigrazione Dossier Statistico) conferma il ruolo cruciale dell’imprenditoria a gestione migrante nell’economia italiana. Negli ultimi dieci anni, le imprese guidate da stranieri sono aumentate del 32,7%, raggiungendo quota 660.000 e rappresentando l’11% del totale. Un dato particolarmente significativo riguarda le imprese a conduzione giovanile: sebbene le attività avviate da giovani migranti stiano diminuendo, al pari di quelle italiane (-22% circa), esse continuano a mantenere un peso rilevante sul territorio, rappresentando il 19% del totale delle imprese a conduzione straniera.
 
L’analisi territoriale mostra che le attività gestite da migranti sono particolarmente concentrate a Roma e Milano, ma in forte crescita anche al Sud, con aumenti significativi in Campania (+72%) e Puglia (+33%). Per quanto riguarda i settori, il commercio e l’edilizia restano predominanti, ma si registra una crescita importante in ambiti come alloggio e ristorazione (+57,6%) e servizi alla persona (+101,6%). Anche settori tradizionalmente meno attrattivi, come agricoltura, silvicoltura e pesca, hanno visto un aumento (49,3%), dimostrando il contributo essenziale degli immigrati in comparti spesso trascurati dagli imprenditori italiani.
 
Uno degli indicatori chiave per misurare l’integrazione delle imprese immigrate nel tessuto economico è la loro partecipazione a reti formali o informali. Secondo il CeSPI (Centro Studi Politica Internazionale), circa il 42% degli imprenditori immigrati ha avviato la propria attività grazie a una rete di conoscenze, sia con connazionali (22%) che con italiani (20%). Anche la formazione gioca un ruolo decisivo: per il 26% degli imprenditori stranieri, il supporto formativo è stato determinante per l’avvio dell’attività.
 
Il ruolo delle associazioni datoriali è di recente emerso come determinante per l’inserimento dei migranti nel mercato del lavoro italiano, tuttavia il loro coinvolgimento nell’integrazione delle imprese a conduzione straniera è ancora limitato, nonostante un miglioramento rispetto al passato. Nel 2024, il 29% degli imprenditori stranieri risulta iscritto a un’associazione di categoria, rispetto al 18% del 2022. Inoltre, cresce la partecipazione attiva: il 12% partecipa alle iniziative proposte, contro il 3% del 2022. Nonostante questi progressi, la maggior parte (71% nel 2024) delle imprese a titolarità immigrata non ha alcun rapporto con le associazioni di categoria.
 
Tra le difficoltà evidenziate dal CeSPI, quelle più ricorrenti sono legate all’intercettazione di imprese di migranti e alle barriere linguistiche e culturali che impediscono l’accesso alle filiere di imprese etniche, infatti il 32% circa delle associazioni datoriali e di categoria ha difficoltà a farsi conoscere dalle imprese di migranti, e il 35,1% ha difficoltà a comunicare con gli imprenditori stranieri. Il risultato è che quasi la metà (48%) degli imprenditori stranieri ha difficoltà a riconoscere l’utilità delle associazioni di categoria.
 
Questa situazione rappresenta uno svantaggio per entrambe le parti: da un lato, le organizzazioni datoriali hanno una conoscenza parziale degli attori economici del territorio; dall’altro, le imprese immigrate perdono l’opportunità di accedere a servizi utili e di avere un interlocutore per le proprie esigenze.
 
Per massimizzare il potenziale dell’imprenditoria a titolarità straniera e favorirne un’integrazione efficace nel territorio, è necessario adottare politiche mirate per superare le barriere linguistiche, promuovere la formazione imprenditoriale e semplificare le procedure amministrative. In questo contesto, le associazioni datoriali e di categoria possono giocare un ruolo chiave, supportando la diffusione di questi strumenti e facilitando l’accesso delle imprese migranti a reti di collaborazione, servizi di consulenza e opportunità di crescita. Un loro maggiore coinvolgimento potrebbe rafforzare l’inclusione e il successo delle imprese straniere, contribuendo a un sistema economico più dinamico e resiliente.
 
Alessandra Della Vecchia

Apprendista di Ricerca ADAPT

X@Alessandra64683