Lo vedi quel campo? Quello è Evo». Sonia Bonfiglioli indica una distesa di campi davanti a lei, qua e là recintata con una rete di plastica arancione. Figlia di Clementino, il fondatore, Sonia è presidente di una delle più importanti aziende dell’elettromeccanica italiana, ma non le basta. Vuole anche sia una delle più innovative. Vuole che quest’innovazione non vada a discapito del lavoro delle persone. Al contrario, vuole che sia un’elevazione delle loro qualità professionali. Perché l’industria fondata dal padre, in fondo, non è che questo: il trionfo della creatività umana: «Mio padre era una persona sfortunata: sua madre, mia nonna, era morta durante il parto, il padre quando aveva diciassette anni – racconta Sonia Bonfiglioli -. Però aveva un dono, era un genio nel creare cose nuove, soprattutto meccaniche: una volta smontò un divano per fare una trappola a molle per catturare le talpe e venderne la pelliccia. I nonni non gliela perdonarono per un bel po’».
Ride, Sonia Bonfiglioli, perché da quella creatività è nata una multinazionale da 3700 addetti sparsi in tutto il mondo, con India, Vietnam, Cina, Stati Uniti d’America, e una fortissima diversificazione merceologica: «Mio papà ha iniziato nel 1956 facendo ingranaggi – racconta Sonia Bonfiglioli…
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