Dopo il parere favorevole della Commissione del Lavoro di Camera e Senato, il decreto legislativo n. 158 sul riordino delle tipologie contrattuali attende ora di essere approvato in via definitiva.
Rispetto al testo originario presentato dal Governo lo scorso 20 febbraio, non poche sono le proposte di modifica che riguardano tutte le tipologie contrattuali disciplinate dal testo di legge. Ne usciranno probabilmente rafforzate le sanzioni previste in caso di superamento del limite di contingentamento previste per il lavoro a termine con l’obiettivo di aumentarne la deterrenza. La somministrazione di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato, verrà ragionevolmente ulteriormente incentivata attraverso l’ esonero anche dal contingente numerico previsto per lo staff leasing. Lievi, ma significative, le modifiche che probabilmente riguarderanno l’apprendistato, prevalentemente volte a rilanciare l’alternanza scuola-lavoro e a fare chiarezza sul quadro normativo derivante dalla commistione di norme adottate nel contesto del riordino scolastico e quelle sulla riforma del lavoro.
Questi temi, insieme alla necessità di promuovere una cultura della partecipazione e la costruzione di un sistema cooperativo delle relazioni industriali, quali leve per lo sviluppo e la competitività del nostro Paese, sono stati al centro del ciclo di seminari sul lavoro promossi da ADAPT e QUANTA.
La ricchezza di questa iniziativa ci ha indotto a progettare in collaborazione con QUANTA, un Bollettino speciale dal titolo JOBS ACT: istruzioni per l’uso, che oggi abbiamo il piacere di presentarvi, in cui abbiamo raccolto contributi e interventi dei relatori intervenuti.
Se è vero che il Jobs Act ha riscritto le logiche tradizionali del diritto del lavoro promuovendone una visione nuova, orientata sulla persona e sulla sua occupabilità, è altrettanto vero che la sua parte maggiormente innovativa – quella in cui si tenta di abbinare per la prima volta al tema della flessibilità in uscita e della perdita del lavoro, il diritto a ottenere forme di accompagnamento a un nuovo traguardo lavorativo – aspetta ora di essere attuata. Un ruolo centrale in questa fase viene riconosciuto a tutti quei soggetti in grado di “fare” e progettare una formazione capace di consentire alla persona di adattarsi al cambiamento senza subire le trasformazioni in atto. Il lavoro del futuro non sarà uno solo, ma sarà fatto di progetti, condivisione e continuo adattamento a nuovi ruoli. In questo contesto, l’apprendimento non sarà più una fase delle vita che si conclude con il diploma o la laurea ma sempre di più un diritto e un dovere della persona per tutto l’arco della vita e la sua più forte tutela.
Insomma, se con il Jobs Act si sono poste le basi di un progetto modernizzazione del mercato del lavoro, questo va ora costruito. Per farlo occorre la partecipazione e la cooperazione di tutti, perché solo così, in questa stagione fertilissima, il nostro Paese potrà ritrovare quel ruolo propulsivo nello scacchiere europeo.
M. Cattelan, P. Galeoto, G. Rosolen, F. Seghezzi (a cura di), JOBS ACT: istruzioni per l’uso, Bollettino speciale ADAPT in collaborazione con QUANTA, n. 15/2015
JOBS ACT: istruzioni per l’uso – Seminari sulla riforma del lavoro
JOBS ACT: istruzioni per l’uso