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Bollettino ADAPT 2 aprile 2024 n. 13
Il 2 aprile del 1968 veniva promulgata la prima legge organica in materia di “assunzioni obbligatorie” che è utile ricordare anche per capire quanta strada sia stata fatta, almeno a livello teorico, rispetto al concetto di disabilità e al suo rapporto con il lavoro (questa legge non includeva, per esempio, i disabili psichici e coloro che avessero più di 55 anni).
Merito di questa legge, ora abrogata, è stato comunque quello di considerare il “collocamento obbligatorio” non come qualcosa di caritatevole e paternalistico ma come un percorso verso la piena attuazione dei principi costituzionali di una Repubblica che è fondata sul lavoro e che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro.
Ciò detto, resta ancora molta strada da compiere, sul piano pratico, per promuove e realizzare le condizioni che rendano effettivo questo diritto seppure in un contesto normativo oggi decisamente evoluto rispetto alla legge 482 del 1968 (qui info di dettaglio). Se ancora oggi restano lacunosi e parziali gli strumenti di monitoraggio dell’accesso al lavoro per questo gruppo di lavoratori, di cui si parla poco o nulla nelle statistiche ufficiali (lo scorso 11 marzo 2024 è stata pubblicata la XI Relazione sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n. 68 che contiene i dati del 2020 e del 2021!) e nel dibattito pubblico sul mercato del lavoro, resta un dato di fatto che ancora poche sono le persone con disabilità e in età di lavoro integrate appieno nel mondo del lavoro. Non solo da punto di vista oggettivo (i tassi di attività di questo gruppo di persone) ma anche e soprattutto dal punto di vista oggettivo tenendo cioè in debita considerazione anche la percezione che il lavoratore disabile ha rispetto alla sua piena integrazione e importanza nei contesti produttivo e di lavoro. Prospettiva questa che solleva non poche perplessità sugli attuali strumenti di monitoraggio dell’inserimento occupazionale delle persone con disabilità ben oltre la loro tradizionale farraginosità e lentezza nella pubblicazione dei dati ai fini di orientare le politiche pubbliche e l’azione di Governo e Parlamento.
Università di Modena e Reggio Emilia