Con un incontro nazionale che si è svolto oggi a Roma, anche la Cgil ha assunto ufficialmente la tematica che va sotto il nome di Industria 4.0 come uno dei punti della sua riflessione strategica. In pratica, la confederazione di Corso d’Italia ha cominciato a dotarsi degli strumenti organizzativi e conoscitivi che dovranno aiutarla a impostare una propria analisi rispetto a tutto ciò che riguarda l’impatto dei processi di innovazione tecnologica, oggi in corso, sul mondo del lavoro e della produzione. Il tutto però, come ha sottolineato il segretario generale Susanna Camusso nelle conclusioni, non a uno scopo meramente conoscitivo, ma per alimentare, con la necessarie conoscenze relative alla dinamiche della quarta rivoluzione industriale, la propria iniziativa contrattuale.
A monte di tutto c’è un fatto, a dire il vero, piuttosto tradizionale. Di fronte all’insorgere di una nuova problematica,la Cgil, per prima cosa, ha costituito, all’interno della propria sede nazionale, una nuova struttura di lavoro. Struttura che va sotto il nome di Ufficio Progetto 4.0 e che è stata affidata alla guida di Fabrizio Solari, un dirigente che è uscito di recente dalla Segreteria confederale avendo terminato i suoi otto anni di mandato.
Per prima cosa, il nuovo ufficio si è però dotato di uno strumento piuttosto innovativo: la Consulta industriale – composta da un centinaio di dirigenti sindacali, ricercatori, manager ed esperti e, a sua volta, coadiuvata da un Comitato scientifico…
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