La formazione professionale nell’industria alimentare: i casi dell’accordo con Università dell’Insubria e sistema ITS

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Bollettino ADAPT 22 marzo 2021, n. 11
 
La formazione professionale è stato uno dei temi principali oggetto di revisione in occasione del rinnovo del 31 luglio 2020 del Contratto Nazionale dell’Industria Alimentare. L’art. 3 del Contratto Nazionale, oltre a disciplinare il diritto alla formazione, prevede anche l’ulteriore facoltà delle parti sociali di avviare specifici programmi sperimentali e attività al fine di sviluppare programmi sperimentali di collaborazione tra aziende, Organizzazioni Sindacali, Università, ITS e/o altri percorsi scolastici. Si tratta di un primo segnale della rilevanza che le parti sociali del settore attribuiscono ai percorsi di integrazione tra educazione e lavoro come mezzo per rispondere alle esigenze aziendali di nuove professionalità e sindacali di creazione di nuove opportunità occupazionali per i giovani.
 
Dando seguito alla volontà delle Parti espressa in questa clausola contrattuale, è di questi giorni la firma di due accordi quadro di collaborazione sottoscritti tra alcune associazioni datoriali firmatarie del Contratto Nazionale (Unionfood e Assobirra), e le organizzazioni sindacali del settore (FAI Cisl, FLAI Cgil e UILA Uil) e, rispettivamente, Rete Fondazioni ITS Italia e l’Università degli Studi dell’Insubria. A quanto consta, si tratta dei primi accordi sul tema dell’integrazione educazione – lavoro, nel sistema di relazioni industriali a livello nazionale, di carattere “trilaterale”, ovvero con la presenza delle organizzazioni sindacali.
 
Entrando ulteriormente nel dettaglio contenutistico, il primo di questi accordi è siglato con l’Università degli Studi dell’Insubria (Province di Como e Varese), in particolare con il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture (DiDec) e intende sviluppare percorsi di integrazione tra l’istruzione universitaria e il mondo del lavoro dell’industria alimentare. A questo fine, saranno definiti, tra gli altri, programmi di studio funzionali alle esigenze professionali del settore e percorsi condivisi per l’attivazione di tirocini curriculari, extra-curriculari e di apprendistato di 3° livello da svolgere presso le aziende. Significativa novità dell’accordo è la possibilità che esperti qualificati e individuati dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali possano svolgere in questo ambito funzioni di docenza. La convenzione ha la durata di 6 anni e può essere rinnovata.
 
Il secondo accordo invece ha durata di due anni rinnovabili ed è stato siglato con la Rete Fondazioni ITS Italia, l’ente che riunisce le Fondazioni ITS impegnate a erogare percorsi formativi post diploma di alta specializzazione tecnica. La partecipazione di Rete ITS è fondamentale per incrociare l’offerta formativa nel settore con l’evoluzione tecnica in corso nelle filiere tecnologiche di riferimento, ambito prioritario di formazione dell’ente. In questo caso, l’accordo prevede di sviluppare programmi condivisi di studio, formazione e aggiornamento nonché di promuovere buone pratiche nel mondo del lavoro. L’accordo non si limita a concordare di sviluppare programmi di formazione e di aggiornamento professionali legati alle esigenze del settore agroalimentare e di attivare tirocini all’interno delle aziende associate alle associazioni datoriali. Le Parti, infatti, esemplificano cinque figure professionali di tecnici superiori che intendono formare: il responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agroalimentari, il tecnico superiore per il marketing e l’internazionalizzazione, il tecnico superiore per la sostenibilità dei prodotti, il tecnico superiore per la gestione dell’ambiente nel sistema agroalimentare e il tecnico superiore per il controllo, la valorizzazione e il marketing delle produzioni agroalimentari. Per ognuno di questi profili professionali, l’accordo identifica compiti, obiettivi e responsabilità, come ad esempio la progettazione di interventi e la gestione dei cicli di lavorazione, la pianificazione strategica, e la predisposizione di piani marketing e comunicazione, l’individuazione dei materiali e tecniche innovative, l’organizzazione e gestione del controllo qualitativo dei processi e dei prodotti della filiera. A questo fine, le Parti specificheranno di volta in volta i necessari programmi e progetti formativi con appositi accordi all’interno di questa convenzione quadro.
 
Tali accordi quadro riempiono di contenuti l’impegno essenzialmente politico nel Contratto Nazionale in tema di integrazione tra educazione e lavoro. Forniscono una cornice di attività e un sistema di relazioni – anche con soggetti estranei alle parti sociali del settore industriali alimentare – funzionale all’osmosi tra mondo dell’istruzione e l’impresa, con la garanzia della presenza di un ruolo del sindacato, a ulteriore garanzia dei giovani studenti – lavoratori. Gli accordi quadro richiedono una futura implementazione: in questa fase si giocherà la progettazione di percorsi di transizione tra istruzione e lavoro che rappresentano e driver fondamentali di know how per innalzare la qualità del lavoro e la competitività del Made in Italy agroalimentare.
 
Alessandro Alcaro

Dottore di ricerca in Formazione della persona e mercato del lavoro

Università degli Studi di Bergamo

@AlexAlcaro
 
Lorenzo Roesel

Scuola di dottorato in Apprendimento e innovazione nei contesti sociali e di lavoro

ADAPT, Università degli Studi di Siena

@LorenzoRoesel

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