La giusta transizione dell’industria energetica: un progetto comparato in Italia, Spagna, Germania, Bulgaria e Belgio

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Bollettino ADAPT 1° luglio 2024, n. 26
 
La transizione verso un’economia sostenibile rappresenta da diversi anni l’obiettivo delle politiche sociali e di sviluppo, sia a livello internazionale ed europeo che a livello nazionale. Tra i cardini fondamentali di questo tipo di trasformazione che mira alla costruzione di settori e società verdi, emerge con chiarezza il ruolo centrale e imprescindibile rivestito dalla transizione energetica. L’attuale sistema energetico, caratterizzato da un’elevata dipendenza dai combustibili fossili, rappresenta una delle principali fonti di emissione di gas serra, sia dirette che indirette (considerando, in quest’ultimo caso, l’impiego di tali fonti energetiche negli altri settori produttivi). Per tale ragione, la decarbonizzazione del settore energetico è ritenuta a livello istituzionale un’azione prioritaria per la lotta ai cambiamenti climatici e la costruzione di un futuro più sostenibile.
 
In linea con questa priorità essenziale, ribadita a più riprese a differenti livelli istituzionali (Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, strategia europea, PNRR) e nella consapevolezza della centralità di questa tematica nello sviluppo e trasformazione dei moderni mercati del lavoro, oltre due anni fa è stato avviato il progetto Next Step: Transition – New competeces for workers’ representatives in a Sustainable Energy Sector”, con il fine di accompagnare la transizione energetica a partire dal rafforzamento delle competenze in tale ambito da parte di sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori. Nello specifico, il progetto mirava a sviluppare e implementare iniziative innovative di dialogo sociale e contrattazione collettiva, con l’obiettivo di mitigare le vulnerabilità durante il processo di transizione e di garantire equità, inclusione e tutela dei diritti dei lavoratori e dei diritti umani, sia all’interno dei luoghi di lavoro che nelle comunità locali. Un obiettivo implicito è stato quello di analizzare la situazione attuale e mostrare ai sindacalisti e ai rappresentanti dei lavoratori quanto l’equilibrio tra produttività del lavoro, efficienza ambientale e sostenibilità sociale può strategicamente favorire una relazione mutualistica e sinergica nella costruzione e gestione dei processi di trasformazione e riconversione del settore energetico.
 
Per raggiungere queste finalità, il progetto “Next Step: Transition” ha coinvolto in prima linea sindacati e rappresentanti dei lavoratori a livello europeo e nazionale, fra cui FEMCA CISL come coordinatore, CSC BIE (BG), SMF Podkrepa (BG), IG BCE (GE), UGT FICA (ES), IndustriALL Europe, EPSU, FLAEI CISL, supportati nella parte di analisi, ricerca empirica e formazione da due istituti di ricerca (Helex Institute (GE) e ADAPT (IT)). Il progetto si è quindi impegnato a supportare le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dei lavoratori durante questo particolare periodo di transizione, promuovendo la sostenibilità ambientale nel settore energetico europeo e migliorando la salute e la sicurezza dei lavoratori. Infatti, il percorso verso la transizione ecologica, lo sviluppo sostenibile e un’economia a zero emissioni di carbonio implica intrinsecamente la priorità di costruire e attuare nuove misure per la salute e la sicurezza, che devono estendersi oltre i confini delle fabbriche per abbracciare l’ambiente esterno e le comunità locali, assicurando che la transizione sia giusta ed equa per tutti, oltre che finalizzata al raggiungimento degli obiettivi ambientali.
 
Per perseguire gli obiettivi del progetto, sono stati sviluppati due documenti principali di carattere teorico e sperimentale: il Rapporto sul quadro istituzionale per una transizione energetica giusta e il ruolo delle relazioni industriali in Europa e la “Rassegna della letteratura sui temi pertinenti al progetto. Il primo rapporto ha fornito un’analisi delle principali politiche pubbliche per la transizione verso l’energia verde e del quadro normativo riguardante il coinvolgimento delle parti sociali, nonché il ruolo cruciale delle relazioni industriali e del dialogo sociale in questo processo (sul tema si veda I. Armaroli, S. Prosdocimi, Le politiche pubbliche per una transizione giusta: diversi i limiti da superare, in Boll. ADAPT, 15 maggio, 2023). Similmente, la rassegna della letteratura ha esplorato lo stato attuale delle ricerche nel campo della transizione energetica equa, concentrandosi sulla ricostruzione del concetto di “just transition” e sulle strategie adottate dai sindacati e dai rappresentanti dei lavoratori. Entrambi i report sono stati integrati con un glossario che comprende i termini più rilevanti associati alla sostenibilità nel settore energetico, ciascuno corredato da una definizione concisa. Tale iniziativa è stata fondamentale per garantire una comprensione uniforme e approfondita dei temi nelle policies sulla transizione da parte di tutti gli operatori del settore, facilitando così la comunicazione e l’operato delle parti sociali, in particolare dei sindacati, riguardo alle strategie di sostenibilità, nonché ai contenuti stessi delle policies normative in materia. I concetti sono stati quindi organizzati in sei sezioni tematiche che danno conto della complessità e multifattorialità di questo tipo di trasformazione (transizione giusta, settore energetico, fonti energetiche, transizione verde energetica, digitalizzazione nella transizione verde energetica e politiche internazionali ed europee) e contestualmente forniscono riferimenti completi, brevi e concisi utili a tutti gli attori coinvolti nella transizione energetica (sul tema di veda I. Armaroli, S. Prosdocimi, Che cosa si intende per “giusta transizione”? Accezioni e complessità, oltre lo slogan, in Boll. ADAPT, 12 aprile, 2023).
 
I punti salienti raccolti in questa fase iniziale di ricerca, insieme ai risultati del questionario sottoposto a sindacati e rappresentanti dei lavoratori nei paesi partner del progetto, sono stati presentati durante la prima sessione formativa transnazionale. Svoltasi online nell’ottobre 2023, questa sessione ha fornito ai partecipanti una panoramica della transizione verde nel settore energetico e ha esaminato, con l’aiuto di esperti esterni, temi chiave come il concetto di “transizione giusta” e le sue varie interpretazioni, i diversi approcci sindacali e il ruolo della digitalizzazione. Inoltre, sono stati discussi vari concetti e termini legati alle fonti di energia rinnovabile, alle nuove tecnologie per la transizione verso l’energia verde e alle politiche internazionali ed europee, tra cui il Green Deal, l’Accordo di Parigi, il Net Zero Industry Act, tra gli altri.
 
Una seconda fase della ricerca si è concentrata sulla raccolta delle migliori pratiche nel dialogo sociale. Il compendio redatto a tal fine ha presentato esempi di pratiche di relazioni industriali legate alla sostenibilità nel settore energetico. L’accento è stato posto sul dialogo sociale bipartito, tripartito e multi-stakeholder sia a livello europeo che nei singoli paesi coinvolti in questo progetto (Italia, Spagna, Belgio, Bulgaria e Germania). Dato che l’obiettivo di questo progetto era di potenziare la capacità di sindacalisti e rappresentanti dei lavoratori al fine di promuovere una transizione socialmente e ambientalmente sostenibile nel settore energetico europeo, questo rapporto ha fornito esempi su come il dialogo sociale, la codeterminazione e le pratiche di contrattazione collettiva in questo ambito potessero essere implementati (sul tema si veda I. Armaroli, S. Prosdocimi, Sindacati e transizione energetica: cosa si è fatto e cosa ancora manca, in Boll. ADAPT, 19 giugno, 2023).
 
La seconda sessione di formazione transnazionale, dunque, non solo ha visto la presentazione del rapporto istituzionale e la compilazione delle migliori pratiche riguardanti la transizione verde nel settore energetico, ma ha anche offerto ai partecipanti l’opportunità di partecipare a discussioni con esperti sia a livello europeo che nazionale, nonché tra sindacati e rappresentanti dei lavoratori stessi, sui temi del progetto.
 
A completamento delle attività di progetto, sono stati organizzati due viaggi studio, uno a Venezia Porto Marghera in Italia e l’altro nella zona di Bochum in Germania, con l’obiettivo di esaminare da vicino alcune delle realtà che hanno affrontato le sfide e le difficoltà della transizione energetica, passando dal carbone a fonti energetiche più sostenibili. L’obiettivo dei viaggi studio è stato quello di interagire con le imprese locali che hanno affrontato la transizione energetica e i suoi possibili impatti, promuovendo il dialogo tra tutti i sindacati e i paesi coinvolti per garantire che buone pratiche nazionali potessero rappresentare degli esempi virtuosi e replicabili con i giusti accorgimenti in altri paesi europei.
 
In questo breve articolo, di taglio meramente descrittivo, si è voluto dare conto di tutte le attività di studio, analisi e ricerca sul campo che hanno consentito alle ricercatrici di raccogliere degli importanti risultati empirici che hanno permesso di comprendere da vicino la complessità generata dalla transizione energetica che deve necessariamente tenere conto delle specificità locali derivanti da differenti sistemi di relazioni industriali, modelli di dialogo sociale, costruzioni sociali e aspetti culturali. Nei prossimi articoli verranno presentati i principali risultati emersi dalla somministrazione dei questionari ai rappresentanti dei lavoratori e dalla partecipazione ai viaggi studio che hanno portato alla redazione delle linee guida per l’intervento degli attori del mercato del lavoro a livello europeo, nazionale e aziendale nei processi di transizione energetica.
 
Stefania Negri

Ricercatrice ADAPT Senior Fellow

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Sara Prosdocimi

PhD Candidate ADAPT – Università di Siena

@ProsdocimiSara

La giusta transizione dell’industria energetica: un progetto comparato in Italia, Spagna, Germania, Bulgaria e Belgio
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