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Bollettino ADAPT 6 marzo 2023, n. 9
È stata presentata lo scorso 23 febbraio a Madrid dal Ministro del lavoro e dell’economia sociale Yolanda Díaz Pérez, la Estrategia Española de Seguridad y Salud en el Trabajo 2023-2027. Si tratta di un accordo raggiunto dal Governo nell’ambito del dialogo sociale e, dunque, frutto della partecipazione e del consenso dei principali attori sociali e rappresentanti delle Comunità Autonome. Erano infatti presenti all’atto della firma i segretari generali delle due principali organizzazioni sindacali -la Confederación Sindical de Comisiones Obreras (CCOO) e la Unión General de Trabajadores (UGT)-, il Presidente della Confederación Española de Organizaciones Empresariales (CEOE), il Presidente della Confederación Española de la Pequeña y Mediana Empresa (CEPYME), il Direttore dell’Instituto Nacional de Seguridad y Salud en el Trabajo (INSST) e, in rappresentanza delle Comunità Autonome, la Consigliera per il lavoro e le politiche occupazionali del Governo di Cantabria.
Nell’attesa che il testo completo venga pubblicato, è già comunque possibile dar conto, grazie alla relazione di presentazione della strategia e della relativa nota ministeriale, delle principali direttrici lungo quali la stessa si muove, tra cui, in primo luogo, l’equiparazione, per la prima volta, della salute mentale dei lavoratori a quella fisica.
La ministra ha inoltre annunciato la prossima apertura di un tavolo di dialogo sociale per aggiornare il quadro normativo della Ley de Prevención de Riesgos Laborales al fine di migliorare l’attività preventiva all’interno delle imprese, introdurre la prospettiva di genere nella gestione della prevenzione dei rischi e rafforzare la tutela dei lavoratori a fronte dei rischi psicosociali. “Ed è espressione dell’importanza di tali obiettivi il fatto che gli stessi ricevano l’avallo del dialogo sociale”, ha affermato la Díaz.
La strategia è stata sviluppata grazie alla collaborazione con l’Instituto Nacional de Seguridad y Salud en el Trabajo (INSST), il quale ha tenuto conto, nella fase della sua elaborazione, del Quadro strategico dell’Unione Europea in materia di salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027, una guida, per gli stati membri, nell’individuazione delle priorità in termini di formulazione di politiche da adottare in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare in settori quali la digitalizzazione, i lavori ecosostenibili, lo stress e i rischi psicosociali.
Allo scopo di raggiungere la massima efficienza possibile nel migliorare le condizioni di salute e sicurezza sul lavoro e nel tentativo di anticipare e gestire le possibili minacce e i rischi per la salute dei lavoratori a fronte di un mondo del lavoro in continua evoluzione, il piano è stato elaborato attorno a sei obiettivi strategici:
– migliorare la prevenzione degli incidenti sul lavoro e delle malattie professionali;
– gestire i cambiamenti derivanti dalle nuove forme di organizzazione del lavoro, dall’evoluzione demografica e dai cambiamenti climatici;
– migliorare la gestione della salute e sicurezza nelle piccole e medie imprese;
– rafforzare la tutela dei lavoratori in situazione di maggiore vulnerabilità;
– introdurre la prospettiva di genere nel campo della salute e sicurezza sul lavoro;
– rafforzare il sistema nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro per affrontare con successo crisi future.
Attorno a questi sei obiettivi sono state ideate linee d’azione, frutto di un accordo tra amministrazioni pubbliche e interlocutori sociali, e adottate nel seno della Commissione nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro. Per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni sul lavoro, una di tali linee d’azione consiste nell’approfondire la ricerca sulle cause che provocano incidenti mortali a fronte di patologie non traumatiche, giacché questi rappresentano il 40% degli incidenti letali, con l’obiettivo di adottare nuove e più efficaci politiche preventive.
Verranno elaborate, di conseguenza, delle linee guida per informare sugli stili di vita, sui fattori biomedici e sui fattori di stress legati al lavoro idonei a rappresentare una componente di rischio cardiovascolare, e le conseguenti strategie di prevenzione. Inoltre, l’attenzione viene centrata sulle attività professionali che registrano il più alto tasso percentuale di incidenti sul lavoro, proprio allo scopo di intensificare le campagne di assistenza tecnica e di vigilanza e controllo circa il rispetto delle normative, da eseguirsi in maniera coordinata con l’ispettorato del lavoro e le pubbliche amministrazioni.
Altra importante novità introdotta dalla strategia è l’istituzione della Agenda Nacional para la Prevención del Cáncer de Origen Profesional, che consentirà di avanzare in modo sempre più incisivo nella identificazione dei tumori di origine professionale in Spagna, grazie a una raccolta di azioni e buone prassi che guidino l’adattamento delle normative, migliorando al contempo la rilevazione precoce e la prevenzione delle malattie.
In considerazione, poi, della trasformazione digitale, ecologica e demografica che stiamo vivendo, si interverrà sulla Ley de Prevención de Riesgos Laborales e sul Reglamento de los Servicios de Prevención, al fine di incorporare il fattore dell’età e della diversità generazionale nella gestione preventiva, nonché rafforzare la protezione dei lavoratori a fronte dei rischi psicosociali. Le aziende riceveranno, inoltre, supporto nella identificazione e valutazione dei rischi derivanti dalla digitalizzazione e dalle nuove forme di lavoro, come ad esempio il monitoraggio delle condizioni di salute e sicurezza del personale dedicato alla distribuzione di prodotti di vario genere. E ancora, verranno promossi piani d’azione per migliorare e controllare le condizioni di lavoro nelle attività maggiormente interessate dai cambiamenti ambientali.
Per la prima volta, inoltre, viene dedicata un’attenzione speciale alla salute mentale, con piani specifici per l’identificazione, valutazione e prevenzione dei rischi psicosociali nelle attività in cui si registra una maggiore percentuale di malattie mentali. A ciò si aggiunga la previsione di un riconoscimento in favore delle aziende che dimostrino di essere portatrici di buone prassi nella gestione della salute emotiva e nella prevenzione delle malattie mentali.
Viene posto, altresì, l’accento sul fattore della vulnerabilità, in particolare, di talune categorie di lavoratori, che si riflette in una evidente riduzione delle tutele anche in punto di salute e sicurezza. La strategia si propone, così, di identificare tali gruppi di lavoratori e analizzare i dati e i fattori che li rendono vulnerabili, allo scopo di incorporare nelle politiche pubbliche misure di prevenzione dei rischi appositamente delineate per tali categorie professionali. Tra queste, ad esempio, i lavoratori domestici, o taluni lavoratori del settore della sanità, come i lavoratori del servizio di assistenza domiciliare, in favore dei quali ci si propone di adottare misure che consentano ai datori di lavoro di avere piena coscienza dei rischi e delle patologie legate a quel tipo di mansioni.
Affinché, poi, anche le piccole e medie imprese vedano migliorare le proprie condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, la normativa di riferimento sarà oggetto di revisione, al fine di renderne più agevole l’applicazione e di aprire spazi importanti alla formazione e all’addestramento in materia di prevenzione dei rischi sul lavoro.
Nel caso dei lavoratori autonomi, l’obiettivo è quello di procedere alle modifiche normative necessarie a rendere le loro condizioni di lavoro, in termini di salute e sicurezza, equiparabili a quelle dei lavoratori subordinati.
Infine, per quanto le analisi dimostrino che a subire incidenti sul lavoro siano maggiormente gli uomini, ciò non toglie che vi siano determinate attività in cui le donne corrano il rischio di importanti danni associati all’attività professionale. Per tale ragione, la strategia intende incorporare una prospettiva di genere nei processi di valutazione del rischio e negli studi sulle condizioni di sicurezza sul lavoro.
“Con il supporto di tutti, faremo sì che il nostro lavoro si svolga in condizioni ogni giorno più sicure e sane, che i rischi si riducano al minimo e che l’impegno per la prevenzione sia fermo e inscalfibile”, ha concluso la Ministra.
Lavinia Serrani
Ricercatrice ADAPT
Responsabile Area Ispanofona