Il 29 novembre 2013, il Ministero del lavoro ha fornito i dati relativi alle ispezioni sul lavoro nei primi nove mesi del 2013. Dal Rapporto è emerso che risultano irregolari la metà delle aziende ispezionate, in aumento anche i lavoratori in nero, nonché i fenomeni simulatori nel campo delle collaborazioni e delle partite Iva.
I risultati ottenuti sono stati sintetizzati nella tabella sotto riportata, che per maggior visibilità è stata suddivisa in due sottotabelle.
Dall’analisi della tabella si evince che nel periodo gennaio-settembre 2013 sono state ispezionate 101.912 aziende (1° colonna), in lieve aumento (0,1%) rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente. In particolare, il maggior numero delle ispezioni hanno avuto luogo nel settore del terziario (n. 53.878), quindi nell’edilizia (n. 33.182) e in agricoltura (n. 4.109).
La seconda colonna della tabella contiene invece il numero di aziende nelle quali sono state riscontrate irregolarità: si tratta di n. 56.003 aziende, pari al 55% di quelle controllate, con punte del 59% nell’edilizia e del 54% nel terziario.
La terza colonna contiene invece il numero di posizioni lavorative verificate, ovvero n. 202.379 (in diminuzione del 29,3% rispetto a gennaio-settembre 2012). Di queste posizioni, occorre rilevare che sono stati individuati n. 91.109 lavoratori irregolari, di cui 32.548 totalmente in nero (undicesima colonna). In particolare, fra le posizioni irregolari, vanno segnalate alcune categorie come quelle dei minori (n. 439), clandestini (n. 816), gestanti (n. 310) e fenomeni discriminatori in termini di parità uomo-donna (n. 8).
Interessante segnalare anche l’importo evaso accertato, pari a più di 365 milioni di euro, anche se nemmeno la metà sono stati introitati (pari a euro 70.600.803).
Se si osservano le tipologie di lavoro irregolare, si nota come la maggior parte delle sanzioni afferisca al lavoro nero (32.548), seguono poi la riqualificazione dei rapporti di lavoro da parte degli ispettori (13.752), le violazioni connesse alla disciplina in materia di orario (10.082), quelle riguardanti gli appalti (7.548), l’autotrasporto (3.751) e quindi la riqualificazione dei rapporti in edilizia (371).
Con riferimento al lavoro nero, occorre segnalare le percentuali di diffusione dello stesso in funzione dei settori, infatti il lavoro informale è diffuso in tutti i settori di attività economica, specie in agricoltura (58% degli irregolari) ed edilizia (43%), cui seguono industria e terziario (33%).
Se mettiamo a confronto i risultati degli ultimi 3 anni, fermo restando che per il completamento della terza colonna 2013, mancano ancora i dati degli ultimi 3 mesi del 2013, avremo i risultati riportati nella tabella sottostante. In ogni caso, per un commento sui dati relativi al rapporto sulla vigilanza del 2013, si rimanda a A.R. Caruso e P. Rausei, Prime note al rapporto di vigilanza 2012, in Boll. ADAPT 2013, n. 4 mentre per un approfondimento sui risultati ispettivi del primo trimestre 2013, si rinvia a A.R. Caruso, La vigilanza sul lavoro nel primo trimestre 2013: focus sui risultati del Ministero del Lavoro, in Boll. ADAPT 8 luglio 2013, n. 26.
Riepilogo generale | 2011 | 2012 | Primi 9 mesi del 2013 (mancano 3 mesi) | |
Riepilogo ispezioni | Totale ispezioni effettuate | 148.553 | 139.937 | 101.912 |
Ispezioni con illeciti | 73.789 | 75.087 | 56.003 | |
Lavoratori accertati | Posizioni verificate | 429.712 | 416.188 | 202.379 |
Lavoratori irregolari | 164.473 | 163.305 | 91.109 | |
Categorie particolari | Tutela minori | 1.367 | 897 | 439 |
Extracomunitari clandestini | 2.095 | 1.601 | 816 | |
Tutela genitoriale | 2.253 | 445 | 310 | |
Imponibile accertato | Imponibile evaso | € 165.479.603 | € 450.079.448 | € 365.220.386 |
Tipologie di sanzioni | Maxisanzione per lavoro nero | 52.426 | 47.877 | 32.548 |
Fenomeni interpositori | 18.311 | 15.739 | 7.548 | |
Riqualificazione rapporto | 13.698 | 18.652 | 13.752 | |
Orario di lavoro | 27.340 | 25.807 | 10.082 | |
Entrate di cassa | Diffide e revoca sospensione | € 51.588.211 | € 47.032.174 | € 39.920.217 (*) |
Prescrizione | € 29.202.814 | € 31.417.048 | € 15.647.287 | |
Sanzioni ridotte pagate | € 41.523.654 | € 85.913.207 | Importo confluito in (*) | |
Pagamenti post ordinanza-ingiunzione | € 22.640.776 | € 22.478.412 | € 16.033.299 | |
Importi introitati in totale | € 144.644.622 | € 186.840.840 | € 70.600.803 | |
Tutela prevenzion. | Violazioni prevenzionistiche | 33.970 | 40.424 | 24.316 |
Dal confronto emerge che, pur mancando ancora i dati relativi agli ultimi tre mesi di lavoro, si possono già rilevare le seguenti osservazioni. Le ispezioni effettuate possono presumersi pressoché costanti e il numero totale previsto per fine 2013, presumibilmente, eguaglierà quello del 2012. Analogamente, si ipotizza costante il trend degli illeciti rilevati, le posizioni lavorative verificate invece paiono essere in netta regressione, fermo restando che occorre comunque avere i dati completi relativi all’ultimo trimestre 2013.
Anche il numero dei lavoratori irregolari accertati pare essere notevolmente diminuito e per la fine 2013 si può supporre una cospicua differenza rispetto al 2012. Parimenti, si registrano un minor numero di irregolarità per quanto riguarda le categorie deboli su più fronti: minori, tutela genitoriale, clandestini. Si presume invece costante nel tempo l’imponibile evaso anche per il 2013 e il numero di maxi sanzioni complessivamente comminate.
Si registrano inoltre sostanziali disparità rispetto alle violazioni registrate per l’accertamento dei fenomeni interpositori, per le riqualificazione dei rapporti di lavoro e le violazioni relative all’orario. Notevoli diminuzioni si registrano anche sul fronte delle entrate di cassa, per il 2013 lo Stato ha incassato tramite gli accertamenti ispettivi euro 70.600.803 (a meno di tre mesi dalla fine dell’anno 2013) contro euro € 186.840.840 entrati nel 2012: meno della metà di gettito!
Quali le cause di questo mancato gettito nelle casse dello Stato? Sicuramente la crisi economica, che ha penalizzato la solvibilità delle imprese in primis, ma appare legittimo supporre che la diminuzione degli introiti sia imputabile anche alle scarse unità ispettive disponibili; basti solo pensare che l’ultimo concorso organizzato dal Ministero del lavoro per l’assunzione di nuovi ispettori risale al 2004 e che il turn over, presumibilmente, verrà riattivato solo nel 2018.
Purtroppo, anche nel campo delle ispezioni del lavoro, come in altri settori strategici dell’amministrazione pubblica, sembra che si faccia fatica a comprendere come i facili ed illusori risparmi di spesa si traducano, a medio e lungo termine, in gravi perdite in termini economico-finanziari e sociali.
Scuola internazionale di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro
ADAPT-CQIA, Università degli Studi di Bergamo