Landini: “Bravo Sergio ora fa gli investimenti noi pronti a voltare pagina”

Le assunzioni di Melfi «sono un’ottima notizia, la dimostrazione che con gli investimenti e i nuovi prodotti arriva l’occupazione». Dunque ora «proponiamo alla Fiate agli altri sindacati di voltare pagina. Non ci discriminate e noi rispetteremo il voto dei lavoratori anche se dovessimo andare in minoranza». Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, commenta così l’annuncio di mille nuove assunzioni a Melfi.

 

Landini, diciamolo: questa volta ha avuto ragione Marchionne…

«Bisogna essere molto realisti. Dopo tanti piani disattesi abbiamo avuto finalmente degli investimenti e uno stabilimento si sta avviando alla fine della cassa e all’assunzione di mille lavoratori».

 

E per voi non è una buona notizia?

«È un’ottima notizia. Diciamo bravissimo a Marchionne, siamo tutti contenti e chiediamo che prosegua su questa strada anche negli altri stabilimenti».

 

Quando venne annunciata la ristrutturazione di Melfi ci fu una levata di scudi. Non eravate voi che temevate che i nuovi modelli non avrebbero dato lavoro a tutti gli addetti della Punto?

«È vero ma quando i nuovi modelli destinati a sostituire la Punto sono diventati due, il rischio è diminuito. Oggi siamo soddisfatti dell’annuncio perché dimostra quel che abbiamo sempre detto: per far ripartire l’occupazione servono soprattutto gli investimenti».

 

Ma il Lingotto annuncia il ricorso al Jobs Act per i mille nuovi assunti. Non è quello che voi contestate?

«Marchionne è stato molto chiaro e onesto. Ha detto che lui le persone le avrebbe assunte lo stesso e infatti per il momento le assumerà con il contratto interinale. Gli imprenditori assumono quando hanno bisogno di produrre, non per dimostrare che le nuove regole funzionano».

 

Certo ma Marchionne ha anche detto che appena possibile utilizzerà a Melfi il contratto a tutele crescenti…

«Lo capisco. Assume le persone con meno diritti di prima ed è ovvio che dal punto di vista dell’impresa quel contratto sia vantaggioso. Noi continueremo a contestare quei contratti in tutte le sedi sindacali politiche e legali perché a nostro avviso contengono norme. che riducono le garanzie per chi lavora».

 

Fim e Uilm dicono che le nuove assunzioni sono anche merito degli accordi aziendali che voi non avete firmato. Come rispondete?

«Se fosse così, che dire negli stabilimenti dove continua la cassa integrazione? Che la cassa è colpa di quegli accordi che loro hanno firmato? Non mi sembra un discorso serio».

 

Quale sarebbe invece un discorso serio?

«Sarebbe serio se tutti accettassimo di voltare pagina».

 

La Fiom che cosa è disposta a fare per cambiare pagina?

«Noi abbiamo proposto all’azienda e alle altre organizzazioni di tornare ad eleggere tutti insieme i rappresentanti dei lavoratori in fabbrica. La Fiom è disposta ad accettare le scelte dei delegati e dei lavoratori anche se sarà in minoranza».

 

Sta dicendo che se perderete un referendum su un accordo firmerete quell’accordo?

«Questo lo abbiamo sempre fatto. Naturalmente quando l’accordo non mette in discussione diritti indisponibili come il diritto di sciopero».

 

Che cosa chiedete invece all’azienda per voltare pagina?

«Chiediamo che cessi la discriminazione nei nostri confronti. Abbiamo gli stessi diritti degli altri».

 

È difficile per lei riconoscere che a Melfi Marchionne ha visto giusto?

«Noi abbiamo contestato le scelte aziendali dell’amministratore delegato quando ritenevamo che fossero sbagliate. Io non ho nulla di personale con Marchionne».

 

Sa che anche Marchionne, lunedì, ha detto di non avere nulla di personale con lei?

«Ci siamo incontrati due volte a Torino in occasione di riunioni pubbliche. Non vedo come potrebbero esserci problemi personali. Il problema è sempre stato solo quello delle strategie dell’azienda. Di quello si discute».

 

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