Ogni epoca di grandi cambiamenti è popolata di catastrofisti che rimpiangono i tempi andati e ci vogliono convincere che si stava meglio quando si stava peggio. I catastrofisti sono sensibili al disagio di chi subisce le conseguenze del cambiamento, disagio a cui tutti dobbiamo essere sensibili, ma indirizzano i loro strali verso l’obiettivo sbagliato.
Nessuna rivoluzione industriale ha eliminato la possibilità di creare la piena occupazione, e neppure per la quarta sarà così. Questo perché anche questa rivoluzione industriale come le precedenti ha aumentato la ricchezza creata a livello globale. Il vero problema è che nella prima fase del cambiamento tecnologico la ricchezza si concentra nei proprietari delle nuove tecnologie e le diseguaglianze aumentano. Se gli 8 uomini più ricchi del mondo hanno la stessa ricchezza dei 3,6 miliardi dei cittadini meno ricchi del pianeta il problema è la diseguaglianza e il fisco non le macchine, e quella diseguaglianza rallenterà l’economia perché gli 8 potranno anche comprare 16,20 Ferrari ma non certo 3,6 miliardi di paia di scarpe. Le macchine sono in realtà nostre alleate perché distruggono lavori ripetitivi ed usuranti o aumentano la produttività dei lavori creativi…
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