Lavoro, alla ricerca del senso perduto (oltre lo smart working)

La crisi in cui siamo immersi sta cambiando il modo in cui concepiamo e valutiamo molte delle nostre scelte di vita. Improvvisamente ci accorgiamo di come gran parte degli schemi in cui eravamo immersi fossero allo stesso tempo fragili, illusori e poco equi.

 

La pandemia ha costretto il motore economico delle nostre società a fermarsi e ne sta piano piano svelando tutte le mancanze. Accade così che, svegliandosi di soprassalto nel cuore della notte, ci si accorga di aver sacrificato troppo dei nostri desideri, finendo con lo svuotare di senso gran parte del nostro agire.

 

In un ambiente abitato stabilmente dall’incertezza e dalla paura corriamo il rischio di rimanere bloccati o tutt’al più di avanzare timidamente cercando di adattarci alle trasformazioni in corso. Un approccio che si perde il “meglio” di quello che sta accadendo: la possibilità di cambiare passo e direzione, tornando a dare valore al nostro lavoro e alle nostre città. La possibilità di vivere diversamente

 

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