Gian Paolo Valcavi (il Fatto Quotidiano, 19 marzo 2022)
Ho sempre pensato che ci siano persone che hanno la capacità di viaggiare nel futuro. Si pensi, limitandoci ai giorni nostri, a Musk, Steve Jobs o a Stephen Hawking: solo in questo modo sarebbe spiegabile la loro visione e la loro capacità di rappresentarsi cose che per tutti noi sembrano inimmaginabili o impossibili.
Ad esempio, ricordo ancora lo scetticismo con cui venne accolta la presentazione dell’Iphone 2G: nel gennaio 2007 alcuni leader del mercato erano convinti che Apple sarebbe andata incontro ad un clamoroso insuccesso, poiché a loro modo di vedere era impossibile realizzare un dispositivo touch screen di quelle dimensioni e con quelle prestazioni, se non tenendolo praticamente sempre attaccato alla presa di corrente, poiché erano convinti che la batteria sarebbe durata solo qualche minuto. Steve Jobs aveva visto il futuro ed era, così capace di prevenirlo; tutti gli altri erano rimasti nel loro presente ed erano inadeguati ad anticipare ciò che sarebbe accaduto…
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