E.M. Accabbi et al. (lavoce.info, 11 marzo 2022)
Un recente studio mostra che perdere il lavoro ha conseguenze molto diverse tra Nord e Sud Europa e che le politiche attive del lavoro hanno il potenziale per mitigare almeno in parte questi divari.
Immaginate un lavoratore italiano e uno danese con competenze simili e impiegati nello stesso settore. Immaginate adesso che entrambi perdano il lavoro a causa di un licenziamento collettivo. Le conseguenze della perdita di lavoro saranno uguali tra i due lavoratori? E se così non fosse, quali sono le ragioni di queste differenze?
Mostrare come un licenziamento impatta la carriera dei lavoratori di diversi paesi può aiutarci a capire quali siano i mercati del lavoro che funzionano meglio di altri e perché. Rimane però complicato fare un confronto internazionale usando l’evidenza empirica attualmente disponibile a causa di differenze nella selezione del campione utilizzato e nella metodologia adottata.
In un recente studio abbiamo superato queste limitazioni usando un dataset che armonizza dati amministrativi provenienti da sette paesi europei con mercati del lavoro molto diversi tra loro: Austria, Danimarca, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Svezia…
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