ADAPT – Scuola di alta formazione sulle relazioni industriali e di lavoro
Per iscriverti al Bollettino ADAPT clicca qui
Per entrare nella Scuola di ADAPT e nel progetto Fabbrica dei talenti scrivi a: selezione@adapt.it
Bollettino ADAPT 13 maggio 2024, n. 19
L’attenzione crescente sugli Istituti Tecnologici Superiori (ITS Academy) induce all’esigenza di un’analisi a loro dedicata svolta a livello regionale, ambito in cui è possibile esaminare nel dettaglio i percorsi di formazione erogati e la loro presenza a livello territoriale. Il sistema, com’è noto (vedi ad esempio M. Corti, S. Loponte, ITS e apprendistato: l’adattabilità come elemento caratterizzante di un sistema vincente), fa della flessibilità e della capacità di adattarsi ai fabbisogni espressi a livello locale i suoi punti di forza. Inoltre, le Regioni hanno importanti competenze nell’ambito dell’istruzione terziaria non accademica, relativamente alla progettazione e gestione dell’offerta formativa di questo segmento formativo. Da qui, l’importanza di un “focus” regionale.
Lo scopo del presente contributo è quello di analizzare, come esempio di declinazione territoriale, la configurazione dell’offerta formativa ITS in Friuli Venezia Giulia. Saranno considerati i profili formati, l’area tecnologica di riferimento e le aree territoriali nelle quali i corsi vengono erogati, al fine di esaminare l’articolazione locale del sistema ITS e approfondire la sua capacità di adattarsi alle caratteristiche del territorio.
Gli Istituti Tecnologici Superiori offrono l’opportunità di scegliere tra diversi percorsi di durata biennale o triennale, raggruppati in 10 Aree Tecnologiche. In Friuli-Venezia Giulia (di seguito anche FVG) sono presenti 4 Istituti Tecnologici Superiori (ITS-Academy):
1) ITS Accademia Nautica dell’Adriatico
2) ITS Alto Adriatico
3) MITS – Nuove Tecnologie per il Made in Italy
4) ITS Volta – Nuove tecnologie della vita
Ai sensi dell’articolo 4 della legge 99/2022, gli ITS Academy si costituiscono come fondazioni di partecipazione. La fondazione di partecipazione rappresenta una forma di cooperazione senza fini speculativi (art. 45 Cost.) il cui atto costitutivo è classificabile come un contratto a struttura aperta (art. 1332 c.c.). Gli ITS, sempre ai sensi dell’articolo 4 della stessa legge, devono prevedere obbligatoriamente la presenza di alcuni soggetti (Istituiti Tecnici o Professionali, Enti di formazione professionale, Università e/o Centri di ricerca scientifica e tecnologica, Imprese ed Enti locali etc.). In quanto standard minimo è possibile prevedere anche la partecipazione di soggetti diversi: per esempio, l’Accademia Nautica dell’Adriatico ha tra i suoi fondatori e partecipanti i principali soggetti del cluster marittimo portuale della Regione Friuli-Venezia-Giulia e dell’Adriatico orientale e numerosi enti amministrativi del territorio e di rappresentanza delle categorie professionali di riferimento. In totale sono 45 i partecipanti a questa “rete”.
Gli ITS del FVG hanno sedi operative a Udine, Pordenone, Trieste e Basovizza (Trieste).
Figura 1. Le sedi centrali e periferiche degli ITS in FVG
Nella mappa sovra riportata (suddivisa in aree territoriali) sono state riportate le sedi degli ITS, comprese quelle presenti nell’Area di Gorizia e di Udine 1 (sedi “secondarie” rispettivamente dell’ITS Accademia Nautica dell’Adriatico di Trieste e dell’ITS Alto Adriatico).
Allo scopo di analizzare la configurazione dell’offerta formativa ITS sono stati considerati sia il fattore territoriale (le aree territoriali citate) sia le dieci Aree Tecnologiche previste dall’articolo 2 del Decreto Ministeriale n. 203 del 20 ottobre 2023 (dedicato all’individuazione delle “nuove” aree tecnologiche. Per un approfondimento sullo stato dell’arte dei decreti attuativi della riforma PNRR, si veda l’intervento di M. Corti in Bollettino Adapt, I decreti attuativi sulla riforma degli ITS). Per la riconduzione alle aree tecnologiche occorre fare riferimento ai “profili professionali” specifici dell’offerta formativa regionale. La relazione tra profili professionali e aree tecnologiche (Tabella 1) è stata realizzata a partire dalla Tabella di confluenza al nuovo ordinamento di cui alla legge n. 99/2022, cercando di ricostruire a quali figure nazionali appartengono i profili professionali correlati ai percorsi attivi in Friuli Venezia Giulia.
Tabella 1. I percorsi ITS attivi in FVG all’inizio del 2024
I corsi ITS-Academy in FVG coprono otto delle dieci aree tecnologiche nazionali (non sono attivi percorsi riconducibili all’Area n. 7 – Sistema Moda e l’Area n. 8 – Servizi alle imprese e agli enti senza fini di lucro) e il numero di corsi avviati nel biennio 2023-2025 è pari a 21. L’ITS Malignani di Udine ha introdotto il corso Tourism 4.0 Specialist per il biennio 2023/2025 mentre l’ITS Alto Adriatico di Pordenone, che ha ricevuto contributi pari oltre 8 milioni di euro, di cui 7 a valere su fondi PNRR, attende l’autunno 2025 per insediarsi nella nuova sede (un ex-birreria riqualificata)[1] con l’obiettivo di raddoppiare gli iscritti.
L’offerta formativa di un ITS Academy nasce – e si aggiorna costantemente – a partire dal dialogo con il territorio. L’individuazione dei profili specifici ha origine dalla scelta delle aree tecnologiche su cui investire. Nell’ambito della Strategia regionale per la specializzazione intelligente per il periodo 2021-2027 per esempio, la Regione ha organizzato dei gruppi di lavoro per rilevare gli interessi del mondo dell’impresa, della ricerca, della società civile e delle istituzioni e per approfondire alcune tematiche strategicamente importanti, individuate in coerenza con le aree di specializzazione nazionale previste dal PNR 2014-2020 e con quelle regionali individuate dalla S4 FVG 2022, nonché tenuto conto dei Cluster di Horizon Europe 2021-2027. A questi hanno partecipato anche le fondazioni ITS, le quali hanno contribuito a delineare le traiettorie di sviluppo nelle diverse aree di specializzazione. Il FVG persegue la realizzazione di strategie di rete sin dal 2015 al fine di potenziare la competitività del territorio attraverso l’istituzione di Cluster (imprese e soggetti pubblici e privati, anche afferenti a diversi settori e non necessariamente territorialmente contigui, che sviluppano insieme progetti in un determinato campo rilevante per l’economia regionale) in attuazione della Strategia regionale per la specializzazione intelligente.
La funzione dei Cluster regionali è quella di creare reti, diffondere informazioni e collaborare con le imprese e gli altri organismi che li costituiscono, mentre i Cluster di Horizon Europe rappresentano le aree di investimento per la ricerca e l’innovazione finanziate dall’Unione Europea per affrontare il cambiamento climatico, contribuire a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e stimolare la competitività e la crescita dell’UE. Non sempre però c’è corrispondenza tra i Cluster regionali e le Aree tecnologiche ITS (Tabella 2). Spesso ci sono sovrapposizioni e intrecci tra i Cluster e le Aree tecnologiche, tali per cui l’inquadramento dei profili professionali ITS all’interno di un Cluster o un altro dipende da una scelta strategica regionale sulla curvatura formativa da assegnare ai profili.
Tabella 2. Il raccordo tra Cluster della Strategia regionale per la specializzazione intelligente, con i Cluster Horizon Europe e le Aree tecnologiche ITS
Analogamente è una scelta strategica regionale – a partire dal confronto con i Cluster della Strategia regionale per la specializzazione intelligente e da un’analisi dell’offerta formativa e – decidere se investire in aree territoriali “inesplorate” dagli ITS o potenziare l’offerta formativa (e l’infrastruttura) degli ITS attualmente esistenti, prima di considerare l’espansione degli ITS in nuove aree tecnologiche e/o nuovi territori.
Tale approccio, nel quale la formazione è pensata non come un elemento a sé stante ma come leva utile a promuovere lo sviluppo territoriale, può essere ulteriormente rafforzato dalle prospettive aperte dalla c.d. riforma Valditara e, più in generale, dalla costruzione di filiere formative tecnologico-professionali nell’ambito delle quali la formazione ITS è integrata con quella di livello secondario (Istruzione tecnica e professionale, e IeFP) e di specializzazione post-diploma (IFTS).
Il FVG ha infatti definito i profili professionali a partire dai fabbisogni territoriali e dalle strategie politiche in seguito al coinvolgimento degli attori del sistema formativo, ma non sempre nella Regione – come osservabile nella Tabella 3 rappresentante l’area ICT – c’è un’offerta di percorsi ITS coerente con l’offerta formativa sottostante, che talvolta risulta essere insufficiente.
Tabella 3. Esempio di una possibile filiera formativa regionale nel settore ICT in FVG
Ad oggi, infatti, non esistono ancora vere e proprie filiere che sappiano accompagnare i giovani in un percorso formativo coerente e che confluisca fino agli ITS, come si evince dall’esempio dell’ICT. Non bisogna ragionare, quindi, solo “a valle” – lo sbocco finale nei percorsi terziari non accademici con la costituzione degli ITS – ma anche “a monte”, e cioè a livello secondario superiore, ragionando in termini di filiera e agganciandola alle filiere produttive presenti sul territorio. Decisivo è anche stabilire quali Cluster potenziare e come intrecciarli con i profili professionali ITS e le relative aree tecnologiche (nella tabella 4 vi è una proposta esemplificativa di incrocio tra Cluster e Aree tecnologiche in cui i profili ITS costituiscono l’anello di congiunzione).
Tabella 4. Incrocio tra Cluster regionali (settori economico professionali) con le aree tecnologiche e i processi produttivi ITS
In conclusione, è interessante notare come la strategia adottata dalla Regione Friuli Venezia Giulia si sia basata su un continuo ascolto e confronto con gli stakeholder locali, in primis le imprese e le associazioni di rappresentanza. L’obiettivo – ambizioso, e non ancora raggiunto – è allora quello di collegare cluster regionali per l’innovazione, finanziamenti e programmi europei (Cluster Horizon Europe), aree tecnologiche ITS e relative filiere formative (anche grazie al ricorso alla c.d. sperimentazione Valditara), al fine di intrecciare gli investimenti in tecnologie con quelli per la costruzione delle competenze, sulla base degli effettivi fabbisogni territoriali e settoriali, e offrire percorsi formativi stabili e articolati su diversi livelli di conoscenze, in grado di dare risposta alle diverse esigenze formative espresse dal mondo produttivo.
Apprendista di ricerca presso DTM srl
([1]) Per un approfondimento si veda https://www.ilfriuli.it/economia/pordenone-ex-birrificio-sede-its/