Nessun cambiamento nella Fiom, nessuna apertura a Marchionne. Apprezziamo le nuove assunzioni ma Fca deve finirla con le discriminazioni e l’apartheid in fabbrica”. Maurizio Landini ha appena concluso un impegnativo convegno alla Camera dei Deputati in cui si è discusso soprattutto di politica industriale e di ripartenza dell’economia. Con Il Fatto, però, accetta di tornare sulla vicenda Fiat.
L’altro ieri, Sergio Marchionne ha annunciato l’assunzione di 1500 lavoratori allo stabilimento di Melfi e questo ha dato il via libera alla soddisfazione della Fiat, oggi Fca, e dei sindacati firmatari degli accordi tanto contestati negli scorsi anni. Anche il premier Matteo Renzi ha espresso il suo compiacimento intestando le assunzioni alle nuove norme sul lavoro. La Fiom si è pronunciata positivamente sulla decisione della Fca “apprezzando” l’annuncio di assunzioni. E ieri, lo stesso Maurizio Landini, intervistato da Repubblica è stato dipinto come un nuovo fan dell’ad della Fiat-Chrysler: “Bravo Sergio ora fa gli investimenti, noi pronti a voltare pagina”, il titolo del quotidiano di largo Fochetti. Un entusiasmo che ha indotto Anna Maria Furlan, segretario della Cisl, a parlare di “conversione tardiva” da parte del leader metalmeccanico.
“Io quel ‘bravo’ non l’ho mai pronunciato” dice invece Landini e, aggiunge, “quando ho dato quell’intervista non sapevo quello che è successo ieri sera (l’altra sera, ndr.) a Melfi”. Il segretario della Fiom si riferisce alla sigla finale dell’intesa che non ha visto la firma dei metalmeccanici Cgil. “Il fatto è che le assunzioni certe, per ora, sono 300 con contratti interinali fino a luglio. A questi si aggiungono 100 trasferimenti. Poi, si dovrà verificare l’effettivo andamento della Renegade, la vettura prodotta nello stabilimento lucano. “Non solo, in cambio la Fiat ha ottenuto tre sabati lavorativi e, soprattutto, la soppressione della mensa che verrà monetizzata”. Si lavorerà di più, dunque, mentre degli accordi già sottoscritti in altri stabilimenti “si prendono le parti peggiori”.
Non c’è dunque nessuna nuova fase nelle relazioni tra Fiom e Fca. “Avendo apprezzato le assunzioni, dice Landini, noi auspichiamo che sia Marchionne a voler aprire nuove relazioni. Si cominci a finirla con le discriminazioni, con il vero apartheid nei nostri confronti, andando alla rielezione delle Rsu in tutti gli stabilimenti”. La proposta della Fiom continua a essere questa.
Anche sulle assunzioni il segretario dei metalmeccanici non fa sconti: “Ricordiamo che dal 2008 negli stabilimenti del gruppo si sono persi 5500 posti di lavoro e che dunque oggi assistiamo solo a una prima, e parziale, inversione di tendenza”. Quello che Landini vuole precisare ancora è che “a generare occupazione sono gli investimenti, non certo le forme dei contratti”. E sono proprio gli investimenti che non sono ancora chiari in altri stabilimenti, Mirafiori per tutti. “A Cassino si farà l’Alfa ma nella fabbrica torinese è stato annunciato solo un ‘nuovo modello’ senza ancora specificare quale. E a Pomigliano, la metà dei lavoratori è ancora fuori dalla fabbrica. Noi siamo qui ma Marchionne deve dare segnali concreti.