Mobilità, equità, ed efficienza nel mercato europeo. Ecco che cosa è l’Autorità Europea del Lavoro

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Bollettino ADAPT 29 luglio 2019, n. 29

 

Lo scorso 13 Giugno è nata l’Autorità Europea del Lavoro (European Labour Authority – ELA) un’agenzia decentrata dell’Unione Europea volta a rafforzare l’equità nel mercato interno su uno dei temi centrali degli ultimi anni: la mobilità transfrontaliere dei lavoratori.

Già nel settembre 2017 l’ormai ex presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, durante il suo discorso sullo stato dell’Unione Europea pronunciato dinanzi al Parlamento nel Settembre 2017, proponeva di istituire un nuovo organo europeo di ispezione e controllo affermando: “Dobbiamo fare in modo che all’applicazione equa, semplice ed efficace di tutte le norme dell’UE sulla mobilità dei lavoratori, provveda un nuovo organo europeo di ispezione e controllo. Sembra assurdo avere un’autorità bancaria che sovrintende alle norme bancarie, ma non un’autorità del lavoro comune per il nostro mercato unico.”

 

La libertà di circolazione è una delle libertà del mercato interno più apprezzate, come dicono i dati dell’Eurobarometro dell’autunno 2017, e rappresenta uno dei fattori essenziali per la formazione dell’identità europea. Più di 8 europei su 10 sostengono la libera circolazione dei cittadini dell’UE, ossia la possibilità di vivere, studiare o svolgere attività commerciali.

 

La mobilità è un dato di fatto: in Europa 17 milioni di europei vivono o lavorano in uno Stato membro diverso da quello di cui hanno la cittadinanza e ogni giorno 1,4 milioni di cittadini si recano in un altro Stato membro per lavoro. 2,3 milioni di persone sono distaccate per prestare servizi in un altro Stato membro

Inoltre, uno studio elaborato dal Dipartimento tematico A su richiesta della commissione IMCO – Mercato Interno e Protezione dei Consumatori – indica che il valore dei benefici generati dalla legislazione adottata dal Parlamento nel settore della libera circolazione dei servizi, così quella dedicata alla liberalizzazione del commercio al dettaglio, e non da ultima la normativa dedicata alla portabilità dei titoli di studio e qualifiche professionali, ammonta a 236 miliardi di euro l’anno. Tali benefici raggiungeranno, dopo il 2019, 284 miliardi di euro l’anno nel settore coperto dalla direttiva sui servizi, 80 miliardi di euro l’anno nel settore dei settori professionali e 20 miliardi di euro l’anno nel settore dei servizi relativi agli appalti pubblici.

Anche alla luce dei dati fin qui riportati, è chiara la necessità di istituire un’Autorità che sia in grado di promuovere e tutelare la libera circolazione dei lavoratori all’interno dell’Unione Europea riconosciuta e sancita dalla Carta dei diritti fondamentali (CDFUE) e, in particolare modo ex art.9 dello Statuto dell’Unione Europea.

 

Il termine “Agenzia” in realtà è preferito al termine autorità poiché la sua funzione non è quella di creare e imporre nuovi obblighi agli Stati membri, ai datori di lavoro o ai singoli lavoratori, bensì, quella di far rispettare l’applicazione delle normative già in vigore in maniera del tutto equa ed efficace.  

 

All’Autorità spettano compiti operativi con lo scopo di garantire l’applicazione equa e semplice delle norme dell’UE in materia di mobilità e di assistenza al coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale agli Stati membri come:

 

  • l’agevolazione all’accesso di informazione riguardanti i diritti e gli obblighi in caso di mobilità transfrontaliera per lavoratori, datori di lavoro e amministrazioni nazionali;
  • il compito di effettuare analisi di valutazione dei rischi su questioni riguardanti la mobilità transfrontaliera dei lavoratori;
  • la funzione di coordinamento e di mediazione in caso di contrasti tra gli Stati membri;
  • la direzione di ispezioni e attività di controllo concertate e congiunte su richiesta degli Stati membri, per combattere le frodi, gli abusi e il lavoro non dichiarato;
  • il sostegno nello sviluppo delle capacità attraverso l’apprendimento reciproco, la formazione e la promozione delle buone pratiche agli Stati membri.

Al fine di garantire le funzioni sopra elencate, l’E.L.A. attingerà alle competenze tecniche e organizzative di uffici e comitati preesistenti come l’ufficio tecnico di coordinamento della rete EURES; il comitato tecnico per la libera circolazione dei lavoratori e un comitato di esperti sul distacco dei lavoratori e piattaforma europea per la lotta al lavoro sommerso.

 

Quattro Paesi dell’UE si erano offerti di ospitare la sede della suddetta Agenzia presso le loro capitali: Sofia, Nicosia, Riga e Bratislava. Avendo ottenuto 15 voti su 28, Bratislava è la capitale che ospiterà E.L.A in quanto più adatta sotto diversi aspetti:

 

  • posizione strategica a livello geografico;
  • disponibilità tempestiva delle strutture atte ad ospitare l’Autorità europea;
  • garanzia di concessione di un adeguata assistenza a livello sociale, scolastico e sanitario ai familiari dei membri del personale.

 Una volta a pieno regime, l’E.L.A. sarà composta da circa 140 funzionari, di cui alcuni distaccati dagli Stati membri e incaricati come ufficiali di collegamento nazionali. Sarà guidata da un Comitato direttivo, con rappresentanti della Commissione europea e di tutti gli Stati membri; a capo dell’agenzia sarà posto un direttore esecutivo. Sarà composta, infine, da un gruppo di stakeholder con finalità di supporto professionale e consultivo. Il bilancio annuale previsto dell’agenzia dovrà essere di circa 50 milioni di euro.

 

La presentazione della composizione del consiglio di amministrazione e del programma di lavoro è prevista per il 16 ottobre 2019, mentre sarà pienamente operativa nel 2024.

E vista la celerità nell’adozione del regolamento sull’Autorità europea del lavoro, ci si può attendere che le tempistiche verranno rispettate permettendo aicittadini europei di vedere l’Autorità insediarsi e iniziare ad operare al più presto a Bratislava.

 

Elisabetta Dall’Omo

Università di Modena e Reggio Emilia
Studentessa laurea specialistica in Relazioni di Lavoro

@Elisabetta_Dll

 

Mobilità, equità, ed efficienza nel mercato europeo. Ecco che cosa è l’Autorità Europea del Lavoro
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