Nella prospettiva della Strategia di Lisbona nel nostro continente si aprì una riflessione tesa alla definizione di un nuovo modello sociale “europeo”. Al centro di questo modello si poneva il concetto di flexicurity che cercava di coniugare, in particolare sulla base dell’esperienza danese, due dimensioni antitetiche: flexibility and security.Un’ipotesi, insomma, di un nuovo sistema che sapesse tenere in equilibrio efficienza ed equità, basandosi su un “triangolo d’oro”: un welfare generoso, flessibilità del mercato del lavoro e, ovviamente, efficaci politiche attive. La flexicurity diventò, quindi, il cuore di questo modello sociale e la base su cui costruire le misure per raggiungere gli obiettivi, perlomeno ambiziosi, delineati dalla Strategia di Lisbona.
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