Nuove tecnologie e sfide per il lavoro

La precarietà del lavoro genera inquietudine e, più della dimensione economica, coinvolge la dignità della persona, un valore che ha percorso i tempi della grande crisi, quando milioni di posti di lavoro sono stati cancellati e le fabbriche si sono spostate da una parte all’altra del pianeta. Il dibattito politico in Europa e negli Stati Uniti pone al centro il tema dell’occupazione anche nelle discussioni su immigrazione e accordi commerciali. Tuttavia l’Occidente dovrà affrontare nel prossimo futuro una nuova trasformazione occupazionale per effetto dei più recenti avanzamenti tecnologi. La trasformazione del lavoro per effetto delle tecnologie ha attraversato la storia dell’umanità. Negli ultimi due secoli le macchine hanno liberato gli uomini dai lavori più faticosi, ingrati e pericolosi, mentre sono stati delegati a computer e robot industriali i lavori più noiosi e ripetitivi.

Oltre a un miglioramento delle condizioni di lavoro, le trasformazioni del passato hanno sempre prodotto un saldo positivo di occupazione, creando nuovi settori economici e riservando agli uomini i compiti più complessi, con maggiori livelli di autonomia e di giudizio. Sarà così anche in futuro oppure vi sono le premesse per un’imminente disoccupazione tecnologica?

Le nuove tecnologie digitali, in particolare l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico, stanno sostituendo gli uomini in alcuni compiti di natura cognitiva, come il ragionare, l’apprendere, il decidere. Sta già accadendo in ambiti come la diagnostica medica, il supporto legale, la consulenza finanziaria, la professione giornalistica, e in alcune mansioni non intellettuali ma complesse come la guida automatica delle automobili. Le tecnologie emergenti consentono alle macchine di apprendere man mano che assimilano dati, così da imitare alcuni aspetti del comportamento umano. Sono assistite in questo dalla disponibilità di sempre più estesi e pervasivi archivi di dati (Big Data) e da nuovi algoritmi d’intelligenza artificiale, su cui i tech giants americani Google, Apple e Microsoft hanno deliberato consistenti investimenti…

 

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